Progetto Parco urbano Enna alla Kore, no degli architetti

L’Ordine degli architetti di Enna ha chiesto l’annullamento in autotutela dei due procedimenti del Comune di Enna relativi all’affidamento all’Università Kore di Enna delle progettazioni esecutive del Parco urbano di Enna bassa, per un importo di 122 mila euro, della sistemazione idraulica ai fini della messa in sicurezza di un tratto del Torrente Torcicoda” per un importo complessivo di 46.360,00 euro.

“Violazione delle norme sui contratti pubblici”

Secondo quanto sostenuto dall’Ordine degli architetti si tratta di una violazione del Codice dei contratti pubblici.

“Abbiamo chiesto l’annullamento – dice il presidente dell’Ordine degli architetti, Sebastiano Fazzi – delle procedure nell’interesse dei tecnici professionisti iscritti all’Ordine degli architetti in quanto gli affidamenti non sono stati fatti nel rispetto della norma e nello specifico del Codice dei contratti pubblici Dlgs del 31 marzo 2023 n. 36, che all’articolo 66 individua quali sono gli operatori economici per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria. Le Università non sono comprese tra i prestatori di servizi di architettura e ingegneria e per tale ragione non possono svolgere le attività di progettazione esecutiva di cui alle due determinazioni”.

La gara

Per i professionisti, “era prevista quindi una gara per l’affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria che si sarebbe dovuta espletare nel rispetto del vigente Codice dei contratti pubblici”.

Il rapporto con l’Università

“Siamo contenti delle intese che il Comune di Enna – conclude il presidente dell’Ordine degli architetti, Sebastiano Fazzi – sta raggiungendo con l’Università Kore di Enna e siamo certi che la scelta di spostare una Facoltà ad Enna Alta, oltre a dare un contributo alla città in termini di miglioramento del tessuto socio-economico, avrà un ruolo importante in termini di miglioramento della qualità della vita, se abbinata a interventi di rigenerazione urbana. La presenza dell’Università rappresenta per noi una risorsa e non deve essere una preclusione allo svolgimento della libera professione nel nostro territorio”.