Rifiuti, consiglieri tentati di rivolgersi alla Corte dei Conti

C’è o non c’è? E’ questo l’amletico interrogativo che si stanno ponendo i componenti del Consiglio comunale di Enna all’indomani della mancata approvazione della delibera di ri-affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, nel contesto della quale il sindaco Dipietro aveva comunicato di avere posto uno specifico quesito all’ANAC in ordine alle problematiche sollevate da alcuni consiglieri comunali. Ancora oggi di questo quesito non si hanno tracce.

La responsabilità del Consiglio comunale

Il problema del quesito è serio e forse è meglio che non sia stato ancora predisposto, così da poterlo confezionare con il contributo di coloro che hanno, certamente più del sindaco, l’interesse a tutelare il proprio convincimento e cioè i consiglieri comunali. Saranno infatti loro a decidere se, quando e come riproporre in aula l’affidamento diretto alla partecipata società EcoEnnaServizi del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti la cui scadenza è prevista per il prossimo mese di luglio.

Il parere della Corte dei Conti

E non è nemmeno così scontato che il quesito debba essere uno, visto che le problematiche sono diverse, alcune delle quali hanno valenza di finanza pubblica. Tra i consiglieri comunali c’è infatti chi vorrebbe formulare uno specifico quesito alla Corte dei Conti in merito alle ricadute sanzionatorie imposte dalla normativa a seguito del decretato fallimento delle società Sicilia-Ambiente (luglio 2017) ed Enna-Euno (marzo 2019), entrambe partecipate dal Comune di Enna.

La Circolare del Dipartimento regionale

L’esigenza di un autorevole consulto nasce dalla lettura di una specifica Circolare del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, trasmessa a tutti i Comuni siciliani il 13/07/2017, che invita gli stessi a modificare sia i Piani d’intervento già approvati che le modalità di affidamento del servizio, in presenza di sopravvenuti fallimenti delle società d’ambito alle quali i Comuni aderivano.

Massimo Greco