Scontro sui rifiuti, la settimana più calda a Enna

Sarà una settimana calda quella che si prospetta al Comune di Enna e che vede esacerbarsi il confronto politico tra il Sindaco Di Pietro, che non gode più della maggioranza consiliare, e i 12 Consiglieri dell’opposizione. Il tema è quello della gestione del servizio rifiuti che dovrà essere rinnovato entro il prossimo mese di luglio. Da una parte le ragioni del Sindaco che vorrebbe rinnovare il servizio per ulteriori 15 anni, riaffidandolo alla partecipata comunale società EcoEnnaServizi, dall’altra i 12
consiglieri comunali che si sono visti esautorare le rispettive competenze a seguito di mirate modifiche apportate autonomamente ed unilateralmente dall’organo assembleare della società.

La fretta

In tale contesto, in cui si intrecciano prese di posizione e modelli interpretativi della complessa normativa, il buon senso sembra non trovare cittadinanza e la “fretta” assume i connotati della cattiva consigliera. Già, perché a fronte di un comune denominatore costituito dall’unanime riconoscimento del buon servizio fin qui assicurato dalla società, non si comprendono le ragioni per le quali non formulare uno
o più quesiti alle Autorità competenti per evitare di far correre rischi ai consiglieri che saranno chiamati a rinnovare il servizio in questione.

Anac e Corte dei Conti

Non sarebbe più opportuno per tutti ricevere un parere dall’ANAC e dalla Corte dei Conti sugli aspetti più controversi che orbitano attorno ad un affidamento del servizio di tale portata (6 milioni di euro l’anno per 15 anni)? Non dovrebbe essere interesse anche della stessa Amministrazione comunale operare all’interno di una cornice normativa correttamente interpretata da quelle Autorità statali preposte a ciò?

Il tema del controllo

Peraltro, il mancato esercizio della funzione del cosiddetto “controllo analogo” all’interno della società pubblica, a cui si sta cercando di porre rimedio solo adesso attraverso l’approvazione di un apposito regolamento, se metterà al riparo il futuro affidamento del servizio con la modalità dell’in housing, getterà più di un’ombra sul passato affidamento. Delle due infatti l’una. Se il controllo analogo c’è sempre stato, non occorre istituirlo adesso. Viceversa, se non c’è mai stato e lo si vuole istituirlo adesso vuol dire che la deroga al mercato concorrenziale non risultava giustificata.

Massimo Greco