Commissione rifiuti, dubbi di legittimità del segretario comunale

Il romanzo comunale a Valguarnera si arricchisce di nuove pagine, ma queste col passare del tempo si ingialliscono (come colore) sempre di più.

Il caso sollevato da Speranza

Dopo la minaccia di denuncia all’autorità giudiziaria messa in atto dal consigliere Giuseppe Speranza, per non aver ricevuto nella qualità di presidente della commissione speciale sui rifiuti tutta la documentazione inerente all’oggetto, il segretario comunale Maria Cristina Pecoraro con una lettera inviata allo stesso Speranza, interviene sulla questione esprimendo un parere col quale mette in dubbio la legittimità della delibera con cui è stata costituita la commissione speciale.

Le ragioni del segretario comunale

Intervento che viene però a distanza di 5 mesi dal momento in cui è stata costituita la commissione. Per il consulente del sindaco infatti “non sarebbe stato rispettato il criterio della proporzionalità nella scelta dei componenti. In quanto “negli atti deliberativi n. 28 del 25/05/2023 con cui è stata approvata la mozione per l’istituzione della suddetta commissione di indagine sulla gestione dei rifiuti e n. 50 del 23/11//2023 di nomina dei componenti, è stato disatteso il criterio della proporzionalità e non è stato fissato un termine per i lavori della Commissione; è stata disattesa la norma statutaria che dispone la riservatezza dei lavori della Commissione fino a quando la stessa non riferirà al Consiglio, essendo i verbali di commissione pubblicati sul sito ufficiale del Comune”.

Annullare la delibera

Pertanto nella parte conclusiva della lettera “suggerisce” che “al fine di assicurare la legittimità delle attività del consiglio, di integrare le previsioni regolamentari interne con l’introduzione di norme chiare circa i criteri e le modalità di elezione dei componenti delle commissioni di indagine e di annullare la deliberazione di C.C. n. 50/2023 per le motivazioni sopra esposte e cioè per violazione delle leggi che prevedono il rispetto del principio di proporzionalità nella composizione delle commissioni consiliari; procedere a nuova elezione dei componenti della commissione di indagine, nel rispetto delle più volte citate previsioni normative; rimuovere dal sito i verbali della commissione nel rispetto dell’art. 22 dello statuto Comunale”.

Nel contempo però nel rispetto del ruolo di consigliere comunale e del principio di trasparenza, Pecoraro invita il responsabile dell’ufficio tecnico a mettere a disposizione dei consiglieri (nell’ambito del ruolo) la relativa documentazione di cui ne hanno fatto richiesta. Una comunicazione quella della segretaria comunale che sta facendo tanto discutere e sono in parecchi gli osservatori esterni che storcono il muso.

Le contestazioni

Questi i rilievi maggiormente mossi: Criterio di proporzionalità: 1^ considerazione: E’ vero che i 5 componenti appartengono oggi tutti al gruppo di opposizione, ma due di loro D’Angelo e Bonanno sono stati eletti nel 2020 con il sindaco Draià e quindi formalmente appartengono alla lista di maggioranza. 2^) La legge prevede che il presidente della commissione per regolamento debba appartenere all’opposizione e Speranza appartiene dal primo momento, così come gli altri due componenti Bruno e Greco. Infine – si fa notare- che queste erano tutte valutazioni che l’assemblea al momento del voto aveva già fatto. Tant’è che l’esito della votazione è stato proclamato senza alcuna eccezione dal presidente del consiglio, è stato acclarato dal segretario comunale dell’epoca che ha considerato regolare la delibera, è stato formalizzato di nuovo dal presidente del consiglio che ha insediato la commissione in oggetto.

Gli scenari

Cosa avverrà adesso? Procederà tutto regolarmente, considerato che il parere espresso dalla segretaria comunale vuole essere solo un suggerimento? Sarà annullata la delibera in autotutela? O sarà fatto ricorso al Tar? Ammesso che una delle ultime due opzioni possa avere ancora corso.

Rino Caltagirone