Gli enti di area vasta ed il doppione istituzionale

Nonostante sia sempre più diffusa l’opinione secondo cui le politiche di area vasta sono le uniche in grado di rallentare lo spopolamento e la decrescita delle aree interne, per l’attuale classe politica il tema rimane ostico e i numerosi tentativi di riformare l’ente istituzionalmente preposto a ciò ne sono la dimostrazione.

La mancanza di coraggio

In Sicilia il fenomeno è ancora più evidente visto che il legislatore regionale non è neanche consapevole dell’elasticità che dovrebbe caratterizzare i tre elementi fondamentali di un ente territoriale di governo in tempi di globalizzazione: popolazione, territorio e sovranità. I tre elementi non sono più sovrapponibili da
diversi lustri, eppure nessuno ha il coraggio di mettere in discussione i vecchi confini amministrativi di Comuni e Province. Coraggio che è mancato anche in occasione dell’applicazione letterale dello Statuto siciliano che, all’art. 15, non prevede le Province ma i Liberi consorzi comunali per governare le aree vaste.

I freni allo sviluppo del territorio

Ma vi è di più, a fronte di autorevoli studi che affermano come solo un cambio drastico dei confini istituzionali possa risolvere la questione urbana tipica del nostro Paese e che la rigidità dei confini delle Istituzioni autonome, storicizzate e mantenute pressoché intoccabili nel tempo, costituisca un freno allo sviluppo corretto dei territori e costringa le economie a ricercare città che non esistono e che possono
esistere solo con confini diversi da quelli storici, il nostro legislatore, imponendo dall’alto un modello istituzionale consortile che, invero, doveva essere generato “liberamente” e “volontariamente” dal basso, ha finito per ammettere il proprio fallimento.

Le Unioni dei Comuni

E poiché al peggio non c’è fine, i 14 Sindaci della provincia di Enna che hanno già costituito l’Unione dei Comuni “Area Interna di Troina” per governare i processi di area vasta previsti dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), saranno costretti il prossimo mese di ottobre ad eleggere anche gli organi di governo del Libero consorzio comunale di Enna, gemello diverso solo per il numero dei Comuni
interessati (20). Un doppione istituzionale che, alla luce di ciò che sta spontaneamente nascendo dai territori, andrebbe decisamente scongiurato.