Crisi idrica, bar chiudono i bagni, caccia alle cisterne

La crisi idrica, culminata con il razionamento dell’acqua, ha provocato già i suoi primi effetti ad Enna. I titolari di bar, pizzerie e ristoranti guardano con terrore all’estate e così alcuni commercianti, in particolare un gruppo nutrito di proprietari dei bar ha preso la decisione di chiudere i bagni.

“Ogni goccia d’acqua è vitale”

“I turisti ed i clienti locali dopo aver consumato la colazione, un caffè, un cappuccino o qualunque altra cosa – dice il titolare di un bar – chiedono di andare in bagno. Tutto giusto, ci mancherebbe altro ma adesso siamo alle prese con una emergenza idrica senza precedenti, per cui ogni goccia d’acqua è vitale per continuare a proseguire la mia attività”.

La diga Ancipa a secco

Il razionamento è, per il momento, a giorni alterni ma con le condizioni della diga Ancipa, che se non è come il lago di Pergusa poco ci manca, è ipotizzabile una forbice più ampia per l’approvvigionamento idrico.

La situazione nella Sicilia centrale

Basta andare a vedere cosa sta accadendo in altri territori, come nel Nisseno e nell’Agrigentino dove la carenza d’acqua è allarmante e dura per più giorni.

Ristoratore, “costretti a prendere un altro serbatoio”

“Di questo passo – svela un ristoratore di Enna alta – non potremo portare avanti l’attività, per questo abbiamo pensato di comprare un altro serbatoio di acqua: al momento, ne abbiamo solo uno ma se l’emergenza idrica dovesse peggiorare non basterebbe più. Occorre fare un investimento e poi nel conto va messo l’acquisto dell’acqua, che, incide naturalmente. Del resto, che alternative abbiamo?”