Caos Enna, Albanese, “responsabilità di tutti ma questa squadra è di valore”

E’ una gara delicatissima quella che si giocherà domenica al Gaeta tra Enna e Siracusa. Due squadre che, per ragioni diverse, non possono permettersi passi falsi: i gialloverdi per non sprofondare in piena bagarre salvezza, gli aretusei per proseguire la marcia verso la promozione e scappare dalla Reggina. L’Enna, però, vive un momento delicato, legato al terremoto dell’inizio della settimana, con le dimissioni dell’allenatore Peppe Pagana, del suo staff, e del ds, Restuccia. Ne abbiamo parlato con Giovanni Albanese, giornalista ennese, collaboratore de La Gazzetta dello Sport e di Sport Italia.

Quanto accaduto all’Enna è davvero singolare: dimissioni in blocco. Che idea ti sei fatta?

“Penso sia stato frutto di un confronto a caldo facilmente equivocabile, sbagliato nei tempi e di conseguenza nei contenuti. Un’analisi sul momento della squadra credo fosse necessaria, la società ha mostrato grande attenzione sul progetto chiedendo spiegazioni al ds al termine di uno scontro diretto giocato con poco mordente. Avrei evitato il passaparola fulmineo del direttore all’allenatore, che a sua volta ha chiesto un confronto immediato alla società. Il tutto a caldo, in un post partita in cui la delusione era condivisa da parte di tutti. Avrei preferito un confronto più a freddo, a mente lucida nelle ore successive, così da evitare alcune posizioni emerse e che a mio avviso sono rivedibili. Su quanto è accaduto trovo responsabilità oggettive da parte di tutti, nessuno escluso. E alla fine le dimissioni di Restuccia e la risoluzione contrattuale con Pagana sono confluiti nell’unica strada percorribile. Mi dispiace molto perché ho molta stima per entrambi, parliamo di due ottimi professionisti che meritano altre categorie. E che in alcune circostanze hanno tenuto all’Enna più di come abbia dimostrato qualche ennese.

Pagana ha detto che la squadra è stata costruita con un budget modesto, tra i più bassi della categoria, eppure è ancora salva. Che ne pensi?

“È vero, il budget che ha investito l’Enna per quest’anno è sulla linea delle squadre che lottano per la salvezza. Questo però non può bastare per spiegare l’assenza di vittorie nelle ultime 12 partite o l’atteggiamento remissivo a Licata, in una partita chiave per la salvezza, con zero tiri in porta. È noto che la società abbia pure ridimensionato il budget l’estate scorsa rispetto a una prima idea di spesa, ma è stato tutto condiviso con allenatore e ds a luglio, nel frattempo è emerso l’ottimo lavoro svolto sul campo che ha portato ad oggi 27 punti. La squadra ha fatto un ottimo girone d’andata, qualcosa ha cominciato a non funzionare più nell’ultimo periodo e vorrei parlare di campo. Perché è lì che questa squadra ha dimostrato di avere dei valori, grazie al lavoro dí tutti.

È stato scelto Passiatore grazie all’aiuto di Lo Monaco. La squadra è stata costruita da restuccia e Pagana. Non credi che possano esserci contraccolpi?

“Me lo auguro che possa esserci un contraccolpo. Questa è una rosa che in diverse circostanze ha dimostrato di valere questa dimensione, pur spendendo tante energie fisiche e mentali anche in Coppa Italia. Posso accettare tutto ma non che qualcuno possa mettere in dubbio il valore di questa squadra, il cui reparto d’attacco è stato pure rinforzato con dei colpi mirati a metà stagione. Lo ha detto il campo e lo dice la classifica ancora oggi che questa è una squadra che merita di stare nella categoria. Passiatore ha mostrato la convinzione necessaria per raggiungere la salvezza con la rosa a disposizione, Lo Monaco ha dimostrato ancora una volta il suo forte legame con l’Enna.

L’avversario di domenica è di quelli terribili: la capolista Siracusa. Il peggio che poteva capitare…

“Cambiamo la visione, perché negli ultimi giorni ho vissuto in città e ho sentito troppe chiacchiere da bar. Nel calcio si gioca con le gambe e si fa la differenza con la testa, il Siracusa è il miglior avversario da affrontare in questo momento per dimostrare di essere la squadra che ancora oggi – con merito – è fuori dalla zona play out. Con un budget in linea alle proprie possibilità e una piazza che ha tutte le intenzioni di tenersi stretta la categoria che ha riconquistato dopo 33 anni.

Che probabilità ha l’enna di salvarsi?

L’Enna ha fatto grandi cose nella prima parte della stagione, nel 2025 ha gestito meno bene le pressioni e nell’ultimo periodo ci si è forse adagiati un po’ troppo sulle buone prestazioni in assenza di risultati. Il valore umano e tecnico di questa squadra, costruita con passione e dedizione da Pagana e Restuccia, non si discute. Solo che ora gli alibi sono finiti per tutti, anche per quella parte di tifoseria che per troppi mesi ha riservato solo critiche. Il cambio di allenatore deve servire per compattarsi e andare dritti verso l’obiettivo prefissato. Io nella salvezza ci credo perché so come si è lavorato finora a ogni livello, e credo in questa fase – a pochi passi dall’obiettivo – serva solo la lucidità necessaria per gestire la pressione di questo periodo