Tariffe idriche, ultimatum dei Comitati ennesi ai sindaci

I Comitati cittadini ennesi si accodano alla richiesta del Comitato Senzacquaenna ai sindaci dell’Ati di impedire l’aumento delle tariffe idriche.

I Comitati ennesi

“La grave crisi idrica appena trascorsa – spiegano dai Comitati ennesi – ma non ancora scongiurata, se non adottati i necessari provvedimenti, ha messo a dura prova la tenuta economica e sociale della nostra comunità. Far sostenere agli utenti ennesi un aumento tariffario è del tutto inaccettabile solo perché i sindaci non adempiono al loro dovere di approvare la tariffa”.

L’appuntamento è per il 21 marzo, il giorno dell’assemblea dell’Ati che dovrebbe formulare la sua proposta ed inviarla all’Arera per l’approvazione definitiva, in caso non pervenisse nulla il rischio è che, come sostengono i Comitati, passerebbe l’ipotesi del gestore idrico con un aumento del 7 per cento circa.

La coperta corta sulle tariffe

In realtà, un mese e mezzo fa, i sindaci, al termine dell’assemblea, dichiararono di volersi rivolgere a dei consulenti per la formulazione della proposta ma spiegando, contestualmente, che l’unico modo per non far lievitare il prezzo sarebbe stato di congelare alcuni investimenti sulla rete idrica.

Il Piano d’ambito

La ragione consiste nel fatto che nel Piano d’ambito di Enna, sottoscritto oltre 20 anni fa, è previsto di far ricadere il 33% degli investimenti sulle infrastrutture idriche sulle bollette e dunque sull’utenza. Insomma, la coperta è cortissima ed i margini di manovra sono molto risicati. Da qui, la decisione da parte dell’Ati di prendere del tempo che sta, comunque, per scadere.

L’appello ai sindaci

“Dalle notizie che abbiamo l’Assemblea dei Sindaci è convocata per il giorno 21 marzo 2025 e ci auguriamo che in quella sede l’assemblea approvi le tariffe secondo un atto di discrezionalità politica da parte dei sindaci” si legge nella nota dei Comitati cittadini ennesi, che lanciano un appello. “Chiediamo all’assemblea territoriale idrica di assumere con senso di responsabilità, nei confronti dei cittadini, ogni atto che eviti qualsiasi aumento delle tariffe idriche”

Tutte le voci sui costi

Entrando nel dettaglio di ciò che si paga nelle bollette, Comitati spiegano che vi sono delle voci non imputabili all’utenza.

“Le partite pregresse (23 milioni di euro per mancato utile del gestore per un assurdo scostamento dei consumi contenuto nel piano d’ambito tra i consumi previsti di 15 milioni di mc. e quelli reali di 7 milioni di mc.); le perdite sulla rete idrica del 50% che incidono per 1 euro al mc circa; un’articolazione tariffaria che sposta la maggior parte dei consumi base sulle fasce di eccedenza penalizza economicamente i cittadini. La pessima qualità dell’acqua che obbliga i cittadini a consumi di acqua in bottiglia e a maggior costi per manutenzione impianti. La quota parte degli investimenti del 31% a debito a carico dei cittadini per altri al 100%; La mancata attuazione del piano operativo di emergenza. La mancata attuazione del piano di ricerca ed individuazione delle perdite”