Lettere a ViviEnna, Granata al Centrodestra, “chi ha fatto accordi con un alto dirigente del Pd?”
Enna-Cronaca - 30/04/2025
Per la rubrica Lettere a ViviEnna, pubblichiamo la riflessione sulle elezioni del Libero consorzio di Lorenzo Granata, storico consigliere provinciale
I continui rinvii delle elezioni Provinciali, che si sono susseguiti dal 2025, hanno sinora impedito la costituzione degli Enti di Area Vasta i Sicilia, procedendo a gestioni Commissariali incompatibili con la natura di Enti Territoriali Autonomi e costituzionalmente necessari.
Il tentativo dell’Assemblea Regionale Siciliana di ripristinare subito l’elezione diretta delle ex Province era solo una tattica dilatatoria incostituzionale, per continuare a gestire le Province con i Commissari nominati dal Presidente della Regione. Il balletto normativo della Regione Siciliana , unica Regione in tutta Italia a non adeguarsi alla legge nazionale , non ha fatto gli interessi dei Siciliani che , invece , chiedono di rimettere in piedi le Province affinchè tornino ad occuparsi di strade , scuole , welfare e tanto tanto altro .
Il quadro normativo nazionale non consente oggi , l’elezione diretta degli organi provinciali .
Grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che è più volte intervenuta, diffidando la Regione Sicilia a porre rimedio alla situazione senza ulteriori ritardi , attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni , ponendo fine alle nomine da parte del Presidente della Regione dei vari Commissari .Il Comune di Enna è stato protagonista attivo e positivo affinchè si ponesse fine alle nomine Commissariali nelle province impugnando di fronte al Tar Sicilia i decreti del Presidente della Regione di nomina e di proroga dei Commissari straordinari per i Liberi Consorzi Comunali .
In questi giorni si è ancora assistito che la Provincia di Enna fosse oggetto di accordi politici regionali trasversali e carbonari e non alla luce del sole anche se trasversali , a favore del PD per l’elezione del Presidente della Provincia . Un plauso va fatto ai dirigenti provinciali del PD che sono stati lungimiranti e capaci nell’individuare un candidato unitario del partito , il Sindaco del Comune di Calascibetta Avv. Piero Capizzi , con una lunga esperienza amministrativa. Per il dopo elezioni assistiamo a varie dichiarazioni di autorevoli esponenti politici del centro-destra , individuando politici provinciali ad aver tradito .
A mio avviso nessuno dei politici provinciali accusati ha tradito , perché bisogna fare una valutazione politica a monte .
I voti di lista del PD sono stati il 32,5 % mentre i voti del centro- destra sono stati il 67,5% un divario del 35 % , Enorme .
Il candidato del PD avvocato Capizzi con base di voti 32, 5 % del suo partito riceve il 60 % dei voti quindi ciò porta alla considerazione che non possono essere gli accusati ad avere portato il 28 % di voti al candidato PD, perché sommando tutti i voti di FI, compresi quelli del candidato a presidente e con la DC, non possono arrivare al 28 %.
Certamente vi sono stati consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, della Lega o Grande Sicilia, che hanno votato per il sindaco di Calascibetta, mentre chi si erge a giudice politico accusando di tradimento, dovrebbe chiarire ai cittadini della provincia di Enna: chi dei dirigenti regionali del centrodestra ha fatto un accordo politico trasversale e carbonaro non con il PD e né tanto meno con il candidato avvocato Piero Capizzi, ma con un’autorevole esponente politico del partito democratico della provincia di
Enna?
Qual è la compensazione che dovrà essere restituita al centrodestra? Forse un accordo sui futuri sindaci di Enna e Nicosia da assegnare al centrodestra? Al di là di tutte le alchimie politiche il nostro territorio provinciale ora si trova a dover assistere, oltre che ad un continuo spopolamento, anche a due enti che
entreranno in conflitto nella gestione del territorio. Da una parte l’Unione dei Comuni area interna di Troina con 14 comuni chiamata a gestire i primi 40 milioni assegnati dalla Snai ed il libero consorzio comunale di Enna, che esiste solo sulla carta perché privo delle risorse economiche al punto che vede l’ottanta per 100 dei propri dipendenti, ex precari storici, essere utilizzati alcuni con 18 ore settimanali, altri con 24 ore settimanali, con un irrisorio stipendio. Mentre nella realtà per fare le 32 ore settimanali, come per tutti i dipendenti pubblici, servirebbero circa un milione di euro all’anno in più.
Bisogna che ogni politico della nostra provincia, a qualsiasi schieramento appartenga, si attivi a dare il proprio apporto affinché la regione siciliana, che per 10 anni si è disinteressata delle province e dei problemi dei cittadini, si impegni e erogare finanziamenti e per il personale e per le strade provinciali, che sono ridotti a trazzere del terzo mondo.