Cardaci, “Libero consorzio così è inutile, Enna faccia un’Unione dei Comuni”

“Si tratta di ente senza un quattrino, senza personale, senza competenze, che va reinventato totalmente”. Lo afferma a ViviEnna, Dario Cardaci, il consigliere comunale di Enna, capogruppo di Nuova cittadinanza, in merito al Libero consorzi di Enna, tornato nelle mani della politica dopo le elezioni del 27 aprile che hanno decretato il successo di Piero Capizzi, nuovo presidente dell’ente, che ha convocato per il 9 maggio alle 10,30 il primo Consiglio provinciale composto da 10 consiglieri.

Senta Cardaci, cosa occorrerebbe?

Se ci sarà la volontà politica, soprattutto a livello regionale, di renderlo un ente intermedio vero, con competenze specifiche vere, al netto delle strade e delle scuole secondarie, e allora sì che avrebbe senso.

Può essere più specifico?

Io ricordo un progetto di legge che affidava alle Province competenze importanti, come quelle delle Camere di commercio, delle case popolari, di tutta la materia urbanistica e del controllo ambientale. Quindi, una serie di competenze che avevano una ragion d’essere, in quanto avvicinerebbero il cittadino ad alcuni servizi che la Regione non garantisce. Allora, se si crede ad un vero decentramento di carattere amministrativo, la Regione dovrà cedere alcune competenze alle province che dovranno contestualmente essere dotate di risorse economiche. In questo modo la Provincia avrà un senso, altrimenti, a che serve?

Dall’altra parte però c’è l’Unione dei comuni di Troina, come si conciliano questi due enti?

Paradossalmente mi faccia dire una bestemmia: la Provincia dovrebbe aderire all’Unione dei Comuni di Troina, mettendo a disposizione quel poco di strutture che restano. Detto questo, l’Unione dei Comuni di Troina prosegue il suo percorso in autonomia, perché si tratta già di un ente percettore di risorse pubbliche. Di recente, ha ottenuto un finanziamento di 40 milioni di euro. Per questo dico, che l’Unione dei Comuni è una provincia che si è già organizzata, la definirei un’area vasta interna che va oltre il classico schema delle province sotto l’aspetto geografico.

Cosa converrebbe ad Enna?

A questo punto, costituire un’altra Unione dei Comuni. In teoria, Enna fa parte del Fua (l’area urbana funzionale) di Caltanissetta, comprendente Caltanissetta, Delia, Enna, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco e Sommatino nata con l’obiettivo di gestire di servizi e politiche comuni ma non sta funzionando. A questo punto, sarebbe meglio per Enna organizzarsi e costituire un Unione dei Comuni che guardi al sud della provincia.

Ma ci sono questioni aperte di cui dovrebbe occuparsi il Libero consorzio?

Certamente, allo stato quello che potrebbe fare il Libero consorzio è accelerare quanto è stato predisposto dalla gestione commissariale, tra cui i lavori della Panoramica. Per quest’opera, i quattrini ci sono, la commissaria uscente, prima della chiusura del suo mandato, si è detta soddisfatta assicurando che i lavori sarebbero iniziati nel 2026. Ma stiamo scherzando? Significa iniziare tra un anno con probabilità di arrivare a due. Il nuovo presidente del Libero consorzio dovrebbe procedere speditamente per porre fine a questo scempio. E poi c’è un’altra questione.

Quale?

L’autodromo di Pergusa: Il Comune sta facendo una discussione ma la Provincia è l’altro dei tre soci dell’ente autodromo che va ripreso. Inoltre, si dovrebbe fare una riflessione sulla riserva di Pergusa. Quale sarà il futuro? La Regione ha istituito una Fondazione che, però, non ha uno statuto. Tutte queste questioni vanno affrontate ed anche velocemente. Però, si ritorna al punto principale: vero che occorre restituire il voto ai cittadini che dovranno esprimersi su chi dovrà occuparsi dell’ex Provincia ma è fondamentale dare a questo ente risorse e competenze, altrimenti sarà inutile.