di Giacomo Lisacchi
Si è svolta ieri sera, al Parco Proserpina di Pergusa, la festa della “Pastasciutta Antifascista”, organizzata dall’Anpi provinciale in collaborazione con Arci Petra, Co-working Atlantis, Bedda Radio, Gioseg, Koinè, Libera e Terra Matta. La ricorrenza, che ha visto una numerosa partecipazione di pubblico proveniente anche da diversi comuni dell’ennese, è stata un’occasione di ritrovo conviviale e ha visto anche momenti di riflessione, di intrattenimento culturale e solidale.
Una festa molto significativa, per ricordare che la spaghettata antifascista dei fratelli Cervi “è nata come manifestazione di speranza” il 25 luglio del 1943, quando offrirono pasta a tutto il paese di Campegine per festeggiare la destituzione e l’arresto di Mussolini. Si è parlato del “momento particolare che stiamo attraversando, in cui si assiste a un rovesciamento –come ha sottolineato il presidente provinciale Anpi, Renzo Pintus- di una realtà sociale e politica di come si era sviluppata dalla fine della seconda guerra a non molto tempo fa”. “Siamo in una fase –ha detto Pintus- di decostruzione e demolizione degli equilibri internazionali e della nostra Costituzione. Oggi si sta tentando di devastarla, c’è un attacco organico, concentrico che passa attraverso tre passaggi e cioè quello dell’autonomia differenziata, della divisione delle carriere dei magistrati e del premierato. Il che significa concretamente che il nostro Paese non sarà più quello venuto fuori dalla resistenza. Perché si vuole dividere l’Italia tra ricchi e poveri, tra nord e sud”. Insomma, la Repubblica dopo 82 anni dalla liberazione, non è ancora riconosciuta da tutti come figlia della scelta antifascista. Non la riconosce neppure chi è al governo del paese, come se la storia italiana fosse incompiuta.
Ma mentre si preparava la pastasciutta, il pensiero non poteva non andare a quanto sta avvenendo a Gaza e a come uno “stato d’Israele si possa permettere di compiere tutto questo di fronte agli occhi di tutto il mondo”. “E cioè -ha aggiunto Pintus- il massacro di un popolo che è stato espropriato della propria terra, che non ha alcun diritto e viene adesso distrutto con le armi e la fame, con lo scopo di farlo scomparire. A Gaza dove si muore, si muore per il cibo e per l’acqua. Muore la popolazione civile. Ma questo è un governo o una compagnia di criminali? Ma il nostro governo –ha concluso Pintus- non piange per questo, si sta dedicando solo a chiedere favori e a fare gli interessi di chi già se la passa troppo bene. E’ un governo che non ha una spina dorsale ne ideali”. Nell’occasione, è stato proiettato il video “I partigiani ennesi raccontano”, realizzato dai ragazzi di terza media dell’Ic “De Amicis” che hanno conquistato il secondo posto al concorso “Esploratori della Memoria, promosso da ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) nell’ambito del progetto “Pietre della memoria”.