La brutale aggressione, l’arciprete contro l’indifferenza di Calascibetta, “un’altra tragedia”
Calascibetta - 30/09/2025
E’ ancora scosso l’arciprete di Calascibetta per la brutale aggressione ai danni di un 17enne ennese pestato a sangue da un branco di giovani. Maurizio Nicastro avverte un pericolo, altrettanto drammatico quanto la violenza consumatasi l’8 settembre scorso durante la festa della Madonna del Buonriposo: l’indifferenza della comunità di Calascibetta che sembra essersi chiusa a riccio dopo quanto accaduto.
La tragedia dell’indifferenza
L’inchiesta della magistratura farà luce sulle responsabilità di quei ragazzi, 7 dei quali sono stati identificati, ma l’arciprete solleva il problema dell’emergenza sociale e pone delle questioni. “Di cosa si “nutrono” questi ragazzi – dice Nicastro – per essere così violenti? Sono trascorsi più di due settimane e l’aria che si respira è tremenda! Ritengo, peraltro, che la nostra comunità abbia serie difficoltà a comprendere l’enorme malessere sociale in cui versano i nostri ragazzi con la complicità di genitori smarriti. Se già una tragedia senza ritorno si stava consumando, adesso ne intravedo un’altra: la totale indifferenza”.
L’appello, “incontriamo la famiglia del ragazzo ennese”
L’arciprete di Calascibetta ha lanciato un appello alla comunità ed in particolare ai genitori ed ai ragazzi coinvolti in questa drammatica vicenda: incontrare “la famiglia del ragazzo e tendergli mani vere, aperte alla vera umanità nella verità”. Compito non semplice che Nicastro riconosce. “ Essere persone umane vere che riconoscano l’assurda gravità dell’azione, senza fuggire dalla responsabilità personale, sociale e morale! Ovviamente ottenere questo è molto difficile ma una vera Comunità si mostra in verità in questi momenti di dura prova”.
Il digiuno
L’arciprete, per scuotere Calascibetta ha deciso che, a partire dal giorno di San Michele, il 29 settembre, “per il bene di tutta la comunità, inizierà un digiuno a oltranza. “Mi sosterrò di pochissimo pane e acqua camminando scalzo in modo da ricordare – dice Nicastro – a tutti che esiste un’emergenza sociale enorme. O si affronta subito e insieme, o si cade nel baratro della più efferata disumanità. Il mio gesto, è per aiutarti a riflettere e ritornare a riprenderci quella dignità umana tradita umiliando una realtà sacra: la persona umana Mi consegno nelle mani non solo di quelle famiglie chiamate in causa dalla legge, ma all’intera comunità di Calascibetta! Incontriamoci…non facciamo passare altro tempo”.