Ufficio Giudice Pace: sei sindaci madoniti chiedono mantenimento

I sindaci di sei comuni delle Madonie, Gangi Comune capofila, con tanto di delibera di consiglio comunale, hanno sottoscritto e inviato l’istanza al ministero della Giustizia con la quale richiedono il mantenimento dell’Ufficio del giudice di pace di Gangi, la cui soppressione (assieme a quella di altre centinaia di Uffici del giudice di pace sparsi in Italia) è prevista dal decreto legislativo n. 56 del 2012. Nella convenzione, assicurano che i Comuni si occuperanno di sostenere le spese per il mantenimento dell’Ufficio oltre a destinare, per il funzionamento amministrativo del servizio, quattro impiegati comunali, due del Comune di Gangi e altri due provenienti dai comuni limitrofi. “All’approssimarsi del 29 aprile, termine ultimo per la presentazione dell’istanza al ministero della Giustizia com’era stabilito nella nota esplicativa del 28 febbraio scorso redatta dallo stesso dicastero – spiega il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello, comune capofila – ho sollecitato i sindaci e i consigli comunali a sottoscrivere per inviare la missiva al ministero proprio entro il termine del 29 aprile, altrimenti avremmo perso definitivamente la possibilità di mantenere l’Ufficio del giudice di pace accollandoci le spese, gli uffici attualmente sono ubicati in nostri locali e come Comune ci siamo sobbarcati anche le spese di gestione ed abbiamo messo a disposizione due impiegati mentre altri due arriveranno dagli altri comuni, rimane comunque la possibilità per altri comuni di aderire alla convenzione”.
“Uno sforzo voluto dal territorio – conclude Ferrarello – un enorme sacrificio per le casse comunali, per mantenere un servizio ma principalmente un presidio dello Stato, come l’ufficio del giudice di pace, che consente alla cittadinanza un rapporto vicino e diretto con le istituzioni giudiziarie rappresentando un fondamentale servizio per la collettività ed evitando lunghi ed estenuanti viaggi verso sedi più lontane”.