Giornata per la lotta alla Pedofilia
Enna-Cronaca - 03/05/2013
Domenica 5 maggio è la Giornata nazionale per la lotta alla Pedofilia e Pedopornografia. Telefono Azzurro accende i riflettori su una terribile forma di violenza in costante crescita e presenta gli ultimi dati delle sue linee di ascolto e la chat. In aumento vertiginoso anche la ‘cyber pedofilia’: l’adescamento online fa segnare infatti un più 10% rispetto al 2008. “Numeri impressionanti di un fenomeno drammatico, così come drammatiche sono le conseguenze per i bambini abusati” come dichiara Ernesto Caffo Presidente di Telefono Azzurro.
Telefono Azzurro nasce nel giugno del 1987 ed ha come missione l’ascolto e la tutela dei bambini e degli adolescenti per costruire una società civile che ne rispetti i diritti, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989. Per raggiungere il proprio obiettivo Telefono Azzurro ha attivato Il Centro Nazionale di Ascolto Telefonico per far fronte alle chiamate e segnalazioni via chat di abusi, richieste di ascolto e intervento. L’educazione dei bambini e degli adolescenti ad un utilizzo sicuro di Internet rientra tra le priorità dell’Associazione.
Contro la pedofilia e la pedopornografia Telefono Azzurro ha attivi diversi progetti per la segnalazione di abusi:
– linee di ascolto 1.96.96, 114 Emergenza infanzia e chat sul sito www.azzurro.it per l’ascolto e l’intervento in casi di abuso sessuale su minorenni;
– il servizio “Clicca e segnala” presente sul sito www.azzurro.it per segnalare i pericoli della rete, in particolare la pedopornografia online
– la nuova app lanciata in collaborazione con Facebook con consigli pratici per gestire i contatti, proteggere il profilo, rimuovere foto imbarazzanti, bloccare persone invadenti https://apps.facebook.com/telazzurro/?fb_source=search&ref=ts&fref=ts
– È inoltre disponibile sul sito un Quaderno per genitori, scaricabile al link http://www.azzurro.it/sites/default/files/Materiali/InfoConsigli/Pubblicazioni%20Gen.Ins.Edu/quaderno-pedofilia.pdf
Telefono Azzurro è inoltre attiva sul territorio con specifiche iniziative per l’ascolto protetto, la diagnosi, il trattamento e l’accoglienza dei minori abusati.
– Tetto Azzurro di Treviso: struttura di accoglienza e trattamento delle vittime. Nel periodo ottobre 2011 – dicembre 2012 sono stati gestiti dal Centro 128 minori vittime e 3 autori di abuso e/o grave maltrattamento per un totale di 131 minori.
– Un network contro l’abuso a Napoli: rete di tutela che vede attivi, assieme a Telefono Azzurro anche Procura presso il Tribunale per i Minorenni, Prefettura e Forze dell’Ordine, Servizi Sociali, ASL, grazie al supporto del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cosa è la pedofilia
La pedofilia è una parafilia, ovvero un disturbo della sfera sessuale riconosciuto nel DSM (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali), messo a punto dall’American Psychiatric Association, e consiste nella preferenza erotica da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. Nell’accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino, o che commettono reati legati alla pedopornografia.
Quanto è diffusa
Nel periodo che va da gennaio a dicembre 2012, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da Telefono Azzurro attraverso la linea 1.96.96, il 114 e la chat sono stati 173. In Italia, purtroppo, è ancora carente la messa in atto di un monitoraggio sistematico da parte di organi istituzionali, che consenta di avere un quadro aggiornato, completo ed esaustivo della diffusione dell’abuso sessuale nei confronti bambini e adolescenti. In assenza di una banca dati nazionale che permetta una rilevazione omogenea e un monitoraggio della casistica, i dati disponibili sono pochi e non esaustivi, aumentando la quota di “sommerso”. Si conferma il dato, messo il luce da tempo dalle statistiche di Telefono Azzurro, secondo cui la maggior parte degli abusi sessuali segnalati vengano messi in atto da persone conosciute (oltre l’80% dei casi), per lo più appartenenti al nucleo familiare.
Le pedofilia online e la pedopornografia
Una specifica categoria è rappresentata dai pedofili e dagli abusanti che operano in Internet e che si servono della rete per soddisfare la propria sessualità deviante. Lo sviluppo delle nuove tecnologie e della comunicazione tramite Web ha sicuramente favorito, da un lato, l’accesso a materiali pedopornografici, dall’altro ha moltiplicato le possibilità di entrare in contatto con bambini e adolescenti, di parlare ed interagire con loro. Ciò ha contribuito alla crescita e alla diffusione di una vasta gamma di comportamenti sessuali devianti e, in parallelo, di sottoculture che sostengono e approvano questi comportamenti.
L’adescamento on-line ha registrato una crescita del 10% dal 2008 al 2012, mostrando come il fenomeno degli abusi sessuali tramite internet sia in progressivo aumento e richieda un monitoraggio e approfondimento particolare. Sebbene anche per questa tipologia di abusi la categoria dei familiari sia quella prevalente, molti adescatori sono soggetti estranei alla vittima o amici/conoscenti.
Chi sono i protagonisti
La vittima
Rispetto alla casistica di Telefono Azzurro, vengono confermati i trend secondo cui gli abusi segnalati coinvolgono per lo più bambini e adolescenti di sesso femminile (oltre il 60%) di età minore di 10 anni (oltre il 50%). Tuttavia, soprattutto all’interno della casistica dell’ 1.96.96, la percentuale di adolescenti vittime di abusi sessuali ha subito un aumento negli ultimi anni, passando dal 13,4% nel 2009 al 22,3% nel 2012.
La maggior parte delle vittime (oltre l’80%) continua ad essere di nazionalità Italiana, tuttavia la percentuale di abusi perpetuati su bambini e adolescenti stranieri risulta in progressivo aumento, soprattutto per la casistica 1.96.96 (dal 9% nel 2011, al 19% nel 2012).
L’abusante
Dietro a questo termine possono configurarsi scenari differenti che è necessario indagare, al fine di individuare le specifiche caratteristiche di queste persone, in modo da poter predisporre le più efficaci azioni di prevenzione e di cura. In realtà, non tutti coloro che abusano dei bambini sono pedofili, così come non tutti i pedofili abusano dei bambini.
Benché la categoria dei pedofili non sia omogenea, diverse ricerche dimostrano che è possibile
individuare un profilo ricorrente:
– nella maggior parte dei casi, sono di sesso maschile, anche se secondo i dati di Telefono Azzurro, l’11,3% degli abusanti era di sesso femminile.
– nel 50-70% dei casi, alla diagnosi di pedofilia si accompagna quella di un’altra parafilia, intesa come disturbo della sfera sessuale (es. esibizionismo, voyeurismo, sadismo);
– si collocano generalmente nella fascia di età compresa tra i 40 e i 70 anni, comprendendo tutte le categorie sociali e tutti i livelli di istruzione;
– molestano principalmente vittime conosciute.
I pedofili e più in generale gli abusanti, possono essere persone apparentemente rispettabili, gentili, premurose nei confronti del bambino; possono cercare di avvicinarlo senza destare sospetti, conquistandosi la sua fiducia e quella dei suoi familiari.
Per quanto riguarda i pedofili online alcune caratteristiche sembrano differenziarli rispetto agli altri pedofili:
– sesso maschile, razza bianca, appartenenti a differenti background socio-economici;
– età compresa tra i 18 e i 25 anni (quindi più giovani dei pedofili “tradizionali”);
– generalmente non hanno commesso precedenti crimini sessuali.
I pedofili online, secondo recenti ricerche internazionali, sono caratterizzati da due profili distinti:
– coloro che si limitano alla detenzione e allo scambio di materiale pedopornografico
– coloro che, oltre a detenere questo materiale, cercano di coinvolgere bambini e adolescenti direttamente in atti sessuali (sia virtuali sia reali).
Falsi miti sulla pedofilia
– I pedofili hanno relazioni sessuali solo con bambini, mai con adulti > FALSO: nonostante manifestino una preferenza sessuale per i bambini, molti di loro hanno relazioni con adulti (ad esempio, per ragioni di convenienza sociale)
– I pedofili scelgono le loro vittime a caso > FALSO: tipicamente conoscono le loro vittime.
– I pedofili sono solo uomini > FALSO: come abbiamo visto, benché in minoranza, esistono anche casi di donne pedofile.
– I pedofili sono facili da individuare > FALSO: molti autori di abusi sessuali su minorenni sono apparentemente insospettabili e ben integrati nella società.
– I bambini sono sempre spaventati dai pedofili > FALSO: spesso queste persone riescono a creare un rapporto di vicinanza e di fiducia con i bambini.
Consigli pratici da Telefono Azzurro contro la pedofilia e la pedopornografia
Ai fini della prevenzione dell’abuso sessuale a danno di minori è importante:
– diffondere informazioni precise e favorire il dialogo come strumento per aiutare le vittime a denunciare
– potenziare le occasioni di formazione di bambini e adolescenti mirate a prevenire gli abusi.
Per i ragazzi
– “Il mio corpo è mio e solo mio”: riconoscere che la dimensione corporea è primo e fondamentale tramite per la relazione con gli altri
– “Se il mio corpo prova sensazioni spiacevoli, ho il diritto di dire NO”: lo sviluppo di competenze affettive e la capacità di riconoscere sensazioni ed emozioni aiuterà il bambino a difendersi in alcune situazioni
– “Ci sono segreti buoni e segreti cattivi”
– “Ci sono delle persone adulte che mi credono, di cui mi posso fidare e a cui posso raccontare se mi succede qualcosa di spiacevole”: gli adulti devono cercare di evitare di creare tabù intorno alla sessualità e accertarsi che i bambini sappiano a chi rivolgersi se sono preoccupati, ansiosi o tristi. I bambini possono avere la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato. Spetta agli adulti essere attenti e comprendere i loro sentimenti e i loro comportamenti.
Per i genitori
Prevenire significa innanzitutto favorire e potenziare tutte quelle condizioni individuali, familiari e sociali che proteggono un bambino, ostacolando il verificarsi di un abuso.
È importante ricordare che una prevenzione efficace parte, ancor prima che da interventi strutturati e focalizzati sul tema dell’abuso o della pedofilia, da un contesto educativo e familiare capace di dare ascolto al bambino e ai suoi bisogni, nelle differenti fasi evolutive.
L’ascolto e l’educazione emotiva costituiscono, dunque, i capisaldi della prevenzione primaria: ascoltare i bambini, ogni loro curiosità, dubbio o paura, è la prerogativa fondamentale per comprenderne i bisogni ed offrire loro risposte adeguate. Allo stesso modo, se un bambino è aiutato a riconoscere le emozioni, ad esprimerle e a gestirle, più facilmente saprà riconoscere una situazione di difficoltà e saprà chiedere aiuto.
Poiché il primo dovere di un genitore è quello di proteggere i propri figli, ricordiamo di seguito alcuni suggerimenti utili:
– costruite le premesse per un dialogo sincero con il proprio figlio;
– interessarsi e partecipare alle attività che svolgendo, cercando di conoscere le persone e i luoghi che frequenta;
– prestare attenzione anche ai piccoli cambiamenti che avvengono nel suo comportamento e nei suoi atteggiamenti, ancor più se improvvisi;
– evitare che resti solo/a e privo/a di supervisione;
– scegliere con attenzione a chi affidarlo/la (ad esempio, babysitter, vicini di casa, etc.);
– mantenere un dialogo sempre aperto con gli insegnanti e la scuola;
– stabilire con lui/lei alcune semplici regole di sicurezza da seguire sempre (ad esempio, non accettare inviti da parte di sconosciuti, informare regolarmente i genitori se c’è qualcuno che gli/ le offre dei regali o gli/le chiede di mantenere dei segreti, etc.).
E’ importante informare i bambini e i ragazzi dell’esistenza del numero gratuito di Telefono Azzurro 1.96.96, del numero gratuito 114 Emergenza Infanzia e della chat sul sito www.azzurro.it che possono contattare ogni volta che si trovano in una situazione di disagio, di pericolo o semplicemente per parlare con qualcuno.