Leonforte. Pro Loco: “Il carnevale degli ultimi”

carnevale mascheraLeonforte. Continuano le lezioni di dialetto alla Pro Loco. Ieri pomeriggio il professore Nigrelli ha raccontato un quartiere che era un paese: “a Brivatura”. La professoressa Giovanna Maria interloquendo e arricchendo di aneddoti la lezione ha ricreato l’atmosfera giocosa e teatrale che piace moltissimo ai partecipanti, sempre più numerosi. I termini vernacolari di derivazione francese o araba sono stati ricordati e commentati, ma una maggiore attenzione questa volta si è prestata al fenomeno della metatesi ossia dello spostamento di una parte della parola che può in dialetto diventare palora e mantenere lo stesso significato. Si è detto della “livatina” e dell’ abitudine di passarla di mano in mano e di casa in casa per fare il pane. Il pane quotidiano era grazia di Dio era cosa irrinunciabile e il lievito per crescerlo diventava un tesoro prezioso e per ciò condivisibile. Si è pure detto del carnevale delle parrocchie, abitudine leonfortese che a partite dalla Nunziata accompagna la liturgia del divertimento pagano con la contemplazione e la preghiera. La lezione si è conclusa con un racconto perfettamente aderente al periodo in questione. “Il carnevale degli ultimi” si cunta e si raccunta un bellissimu cuntu, in un tempo molto lontano i signori dei feudi amavano festeggiare il carnevale e lasciare i loro possedimenti ai garzoni. Finito il divertimento poi per continuare a trastullarsi con l’ingenuità di quelli li inducevano a salire al paese per godere dell’ultimo inesistente carnevale. Gesù bambino allora offeso da tanta tracotanza decise di allungare di un giorno il carnevale e avuto il consenso del di Lui Padre  così fece. Da allora e per sempre il martedì Grasso è l’ultimo carnevale, ma è anche il carnevale degli ultimi.

Gabriella Grasso