Enti Pubblici: Deficitari e Parassitari! Le imprese chiudono e le stelle stanno a guardare

Dobbiamo ancora credere alla funzione pubblica, allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni o a qualunque altro Ente Pubblico?
Sicuramente stiamo sollevando un’inutile domanda, dalle molteplici-millenarie risposte, ormai amaramente consolidate tra lo sdegno e lo stupore di ogni singolo ed onesto cittadino, (vittima molto spesso), di quella vergognosa burocrazia che annida nei palazzi amministrativi, e che mi onoro di appellare col giusto aggettivo di “Mafiocrazia”.
Anche Il governatore di questa nobile Regione On. Raffaele Lombardo, durante la sua campagna elettorale, ha garantito che uno dei suoi obiettivi primari, sarebbe stato quello di abbattere quella burocrazia che rappresenta la vera cancrena di questa splendida terra di Sicilia.
Siamo certi che il suo impegno (in tal senso), quotidianamente, continua a scontrarsi con quella piovra di potere parassitario, che ahimè, rappresenta la filosofia dinamico-gestionale di tantissimi enti pubblici.
Noi tutti i Siciliani, siamo davvero stanchi e schifati, dagli abusi parassitari, che l’esercizio della funzione pubblica continua ad esercitare su tutti coloro i quali acclamano la richiesta di un qualunque legittimo diritto.
I 60 anni di questa pseudo-autonomia siciliana, hanno trasformato lo stato di diritto in stato di favore; e ben poco si è fatto al fine di migliorare e rendere molto più trasparente tale incresciosa, inverosimile, malarica e mafiocratica gestione.
Ciò lenisce le aspettative della gente comune ed offende la dignità e l’intelligenza d’ogni essere umano che quotidianamente s’impatta con l’assenteismo e il menefreghismo di tutti quei dipendenti pubblici (stipendiati comunque e regolarmente), che si arrogano il diritto di gestire le pratiche da espletare, al netto sapore dell’eternità.
Tutto diventa più facile e semplice, solo nel caso in cui il singolo cittadino facci parte di determinate correnti politiche, o se ha la fortuna di avere qualche parente dirigente o funzionario (collocato nei giusti meandri da qualche politico di turno), oppure se ha buona conoscenza o è imparentato con un semplice usciere, (di quelli che s’improvvisano “molto spontaneamente”, come ottimi sbriga-faccende).
Ma se non disponi di queste prerogative o se la problematica esposta riguarda quella categoria di onesti imprenditori che hanno creduto nelle loro forze, nonché alle istituzioni, rischiando quotidianamente sulla propria pelle, al fine di dare lavoro a tanti padri famiglia, portando avanti gli ideali in cui credono, cercando di mantenere in piedi la loro azienda con enormi sacrifici, in questo caso sei letteralmente finito e puoi chiudere battenti.
Ebbene perché tutto questo, cosa sta accadendo in Sicilia di cui non si parla?
Sta “semplicemente” accadendo che: le imprese chiudono e le stelle stanno a guardare!
Sono molti gli imprenditori (parliamo di quella categoria che non hanno alcun legame né col potere politico né con quello mafioso), che con onestà (superando ostacoli non indifferenti), partecipano a gare pubbliche, senza sporchi accordi, senza bandi di gara truccati, senza raccomandazioni partitocratriche; ma basando il loro modo di lavorare, solo ed esclusivamente, sulla loro capacità di fare impresa e senza alcun subdolo compromesso.
È chiaro che imprese di questo tipo, nella ns. Sicilia, non potranno mai contare di vincere parecchi appalti pubblici, ma ogni tanto avviene lo strano miracolo che riescono ad aggiudicarsi (con enorme difficoltà e totale trasparenza), qualche lavoro pubblico, riuscendo così a dare ossigeno alla propria impresa, e continuità ai loro impiegati e alla classe operaia.
Proprio per questa continuità, molti imprenditori si arrampicano giornalmente sugli specchi, sfidando quotidianamente il sistema bancario (che da tempo: aiuta ben poco le piccole e medie imprese), ma soprattutto cercando di combattere quell’inutile squallida “Triade Mafiosa”, chiamata burocrazia.
Le imprese lavorano anticipando grosse somme, attinte dalle scoperture bancarie; e pagando paurose cifre in interessi passivi; consegnano i lavori per tempo e a regola d’arte, così come previsto dai contratti stipulati; ma passano i mesi, passano gli anni, e gli enti pubblici non pagano e continuano a non pagare.
Perché mai, gli Enti non pagano???
Potremmo legittimamente pensare che trattasi di mancanza di fondi, ma molto spesso non è così;
i fondi non mancano; e allora?
Manca solo quella vera classe di politici, dirigenti, funzionari diligenti e capaci, nell’essere costantemente e regolarmente presenti sul posto di lavoro, e che svolgano con totale dedizione, onestà e serietà, il loro ruolo di competenza!
Purtroppo tutto questo continua a permeare nei palazzacci amministrativi, solo perchè la “Triade Burocratica”, mantiene e non intende assolutamente perdere, quello storico, (ormai unico, “geniale”, suo Modus-Vivendi), che da ben 60 anni, rappresenta l’unico sistema-parassitario-gestionale!
Le imprese sollecitano i pagamenti, e le risposte che arrivano, sono le solite e le seguenti:
il Sindaco non ha ancora firmato, il funzionario è in ferie o in malattia, il mandato è alla firma del responsabile del progetto, il tecnico è fuori sede, la ragioniera oggi è assente o in malattia;
richiami dopo perché l’impiegato è fuori stanza, (sicuramente e malauguratamente, il responsabile dell’impresa sollecitante, ha commesso l’ingenuità di chiamare durante: il Break del caffè o della granita con brioche, o ancora peggio durante l’orario da “spisa”); e così via, per giorni e giorni, per mesi e mesi, per anni e anni.
Tanto tutti i “sopra-innominati”, ricevono regolarmente i loro profumati ed esagerati compensi, gli impiegati hanno ogni giorno 27 il loro stipendio, e a nessuno interessa se un imprenditore è costretto a licenziare o a chiudere del tutto; anzi si sentono infastiditi dalle disperate chiamate di sollecito dei propri, legittimi pagamenti, che un impresa deve da lunghissimo tempo ancora ricevere.
È veramente assurdo, possiamo semplicemente comprendere e giustificare il fatto che un’impresa fallisca o chiuda del tutto, per mancanza di commesse, e non a causa dello schifoso lassismo di chi gestisce un qualunque ente pubblico.
Lodevole è stato, e continua ad essere, il lavoro del Ministro Brunetta, che per primo, dopo tanti anni di storia di questa “Pseudo-Repubblica-Democratica”, sta cercando di smantellare questa piovra che infetta quotidianamente i meandri della funzione pubblica; ma ci rendiamo tutti conto, che è ancora duro e lunghissimo il cammino per riportare lo stato del vilipeso diritto.
Adesso basta, gli imprenditori (quelli veri ed onesti), intendono denunciare quanto esposto al fine di poter gridare il loro canto libero, nella speranza che almeno le generazioni che verranno, possano trovare un mondo di gran lunga diverso, e una terra di Sicilia che possa riportare alla luce: trasparenza, legalità, il senso del dovere e della responsabilità da parte di tutti e di ciascuno di noi.
Certamente in questa malefica bolgia, esisteranno indiscutibilmente dei validi politici, degli integerrimi funzionari e dirigenti, nonché degli ineccepibili impiegati pubblici, che purtroppo rappresentano con notevole amarezza e sofferenza:quell’Isola che non c’è!

Angelo Grimaldi