RnS: al via il Progetto Sicomoro
Enna-Cronaca - 07/12/2009
Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo spirito del Progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si confrontano all’interno del carcere per capire la vita, le azioni e le motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la ‘giustizia restitutiva’ per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso.
E’ con questo progetto che il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) – Movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi e comunità – inaugura oggi l’apertura della sede italiana del Prison Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo.
L’obiettivo sarà quello di sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati.
Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo pomeriggio nell’ambito della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori RnS, che vede riunite, al Palacongressi di Rimini, sino all’8 dicembre, circa 4mila persone tra animatori e responsabili del Movimento. Alla presentazione interverranno: Marcella Reni, direttore RnS e presidente italiano del Prison Fellowship International; Ronald W. Nikkel, presidente mondiale di Prison Fellowship International; Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.
“Nell’ambito del progetto Sicomoro, si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato – spiega Marcella Reni – ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere”.
Il Progetto Sicomoro promuove un modello di giustizia rieducativa che è stato applicato anche in situazioni molto complesse, come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione sociale a seguito del genocidio. “Nell’ambito del progetto sviluppato in Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari – continua il Direttore RnS – anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Questa esperienza è stata raccontata nel documentario ‘As we forgive’, che ha ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti da parte della critica internazionale.
Nel Progetto Sicomoro la componente religiosa e spirituale è molto forte. Gli incontri si articolano, infatti, in una serie di tappe e sessioni che, partendo da un analisi dei testi sacri funzionale a comprendere le parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la confessione, il perdono e la riconciliazione.
“La partecipazione sarà aperta anche a detenuti di altre religioni – prosegue Reni – in questi casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale”.
Primo appuntamento a febbraio 2010 per la formazione dei volontari del Rinnovamento che si attiveranno nell’ambito del progetto. Previsto per marzo 2010 invece, l’avvio del programma nelle prime 5 regioni italiane – Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia – territori in cui il RnS ha già avviato importanti progetti focalizzati sul reinserimento sociale e lavorativo della popolazione carceraria.