Welfare: Cgil, presenta progetto “adotta un delegato”

“No alla guerra tra generazioni. A fronte di uno stato sociale che si contrae non bisogna giocare a chi tra giovani e anziani tira di piu’ la coperta ma a come ampliare questa coperta in modo da garantire i diritti di tutti”.E’ questo lo spirito dell’iniziativa presentata oggi alla Cgil regionale dal titolo “Non antagonisti ma protagonisti”. Attraverso un progetto denominato “Adotta un delegato”, che prendera’ il via dopo il congresso regionale del sindacato in programma dal 17 al 19 marzo, la Cgil punta a formare e coinvolgere nella contrattazione sociale giovani delegati aziendali. A fare da “guida” saranno i pensionati dello Spi, creando cosi’ quel ponte generazionale il cui significato va oltre l’esperienza specifica. “In Sicilia- ha detto Barbara Apuzzo, della segreteria regionale Cgil, presentando l’iniziativa- i giovani tra 15 e 34 anni sono 1 milione e 340 mila e gli over 65 sono 833.733. Parliamo dunque di una platea vastissima che si trova a fare i conti con un welfare inadeguato e anacronistico. Noi – ha sottolineato- puntiamo ad attrezzarci affinche’ lo stato sociale faccia un salto di qualita’ sia per gli anziani che per i giovani”. Il progetto consistera’ nell’affiancamento di giovani ai sindacalisti dello Spi che vanno a negoziare con i Comuni, con le aziende sanitarie, le Province e la Regione interventi, ad esempio su materie sanitarie, su tariffe e tasse locali, su assistenza e tutele. “La contrattazione sociale e territoriali- ha rilevato Apuzzo- rappresenta l’elemento chiave per cercare di recuperare, in questa fase di profonda crisi, almeno una parte di quei diritti di cittadinanza che neanche la Costituzione sembra piu’ in grado di garantire. In questo contesto- ha aggiunto- si inseriscono anche tutte le iniziative che intendiamo portare avanti per garantire ai giovani lavoro, tutele, il diritto all’abitazione”. Oltre a un’adeguata politica della casa “con una quota di alloggi a prezzo accessibile da destinare ai giovani sotto i 30 anni”, per “accompagnare l’uscita dalla famiglia di origine” la Cgil propone “l’istituzione di un fondo locale per i prestiti ai giovani”.