“Madri con la valigia ed emigrazione giovanile” di Emanuela Zanotti
Troina - 21/03/2022
“Madri con la valigia” di Emanuela Zanotti è il libro che descrive come viene vissuta dalle madri la maternità a distanza al tempo della fuga dei cervelli. Sono le madri che spediscono pacchi di cibo ai figli emigrati e che, potendo, con la valigia in mano, salgono sull’aereo per andare raggiungerli e trascorrere insieme con i figli emigrati alcuni giorni, almeno una volta al mese. I figli che emigrano, per i genitori che restano, è una perdita. Lo sono anche per i paesi che lasciano. Negli ultimi anni, ad emigrare dal Sud al Nord e all’estero sono giovani in possesso di diploma di scuola secondaria superiore o di una laurea. Il distacco dai figli emigrati non è vissuto dai genitori come un alleggerimento dalle responsabilità. Per i genitori, saperli lontani e bisognosi di cure è una pena infinita. Certo che non è come l’emigrazione di una volta, quando si partiva con la valigia di cartone legata con lo spago e si comunicava con lettere che ci mettevano tempo per arrivare e con brevi chiamate con il telefono a gettoni che costava molto. Ora con la Skype e WhatsApp la comunicazione non costa nulla, è immediata, ci si vede, può durare quanto si vuole e ci consente di condividere la quotidianità. Queste tecnologie digitai hanno accorciato le distanze e hanno avvicinato le persone, ma, sostituendo il contatto fisico delle relazioni interpersonali, hanno dato vita a quella che sociologi e psicologi chiamano “solitudine sociale”. Ci sono genitori che hanno costruito grandi case anche per i loro figli con immani sacrifici e che ora se ne stanno soli in questi grandi spazi vuoti che nessuno abiterà. Si crea un vera e propria frattura antropologica tra i giovani figli costretti ad andare via per cercare altrove un futuro dignitoso e i genitori che restano e invecchiano nel paese. Da un po’ di anni, ci si sta chiedendo chi si prenderà cura dei genitori che invecchiano nell’ inverno demografico in cui stiamo entrando e in cui vediamo un progressivo e inarrestabile aumento della popolazione anziana, sempre più sola, nella disintegrazione della famiglia e delle reti sociali in una società poco solidale.
Silvano Privitera