Il sit in per la pace a Troina ed i timori che l’Italia venga coinvolta nella guerra
Troina - 10/06/2025
La manifestazione per la pace e contro le guerre nel mondo, svoltasi nel tardi pomeriggio di sabato
in piazza Falcone e Borsellino per iniziativa del Comitato Civico per la Pace, è stata qualcosa di diverso dei
tradizionali comizi, cortei e sit in.
Un’assemblea popolare
E’ stata una vera e propria assemblea popolare nella quale si sono ritrovate le diverse componenti della comunità troinese per discutere e scongiurare gli incombenti rischi di una terribile guerra mondiale. L’Italia non è al riparo da questi rischi di guerra. Lo si capisce dall’intervista che l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di stato maggiore della Marina Italiana, ha rilasciato al Corriere della Sera dell’8 giugno: “… nel Mar Rosso siamo in una situazione di guerra. Le nostre navi in tutto hanno
abbattuto 8 droni Houti: 3 con le artiglierie di bordo e 5 con missili…”. Ci sono stati momenti – ricorda
l’ammiraglio Credendino – che dal Pacifico all’Artico transitavano 42 navi da guerra italiane.
Chi ha preso parte al dibattito
Sono stati in molti ad intervenire nella discussione: Silvio Zitelli con Mattia, Laura, e Lorenzo dell’Agesci, che ha letto una poesia di don Primo Mazzolari (prete e partigiano), Paola Amata dell’associazione Athena, Fabio Bruno del Movimento per la difesa dei territori di Nicosia, Sebastiano Pruiti, Marisa Carrubba, Emiliana Calabrese e Silvano Privitera del Comitato Civico per la Pace, Lorenzo Caputo (Giovani democratici), i consiglieri comunali Alfio Linguanti (Lista Civica Troina Insieme) e Luigi Casabona (Movimento Civico per Troina), Fabio Venezia (deputato regionale Pd) e il sindaco Alfio Giachino. Pur tenendo presente lo scenario internazionale con le sue 50 guerre locali che si stanno combattendo sparse per il mondo, in molti interventi sono state evocate quelle che si svolgono in Medio Oriente e in Europa a noi più vicine.
I massacri a Gaza e Cisgiordania
Naturalmente s’è parlato anche di quello che stanno patendo i palestinesi di Gaza e Cisgiordania per mano dell’esercito israeliano d‘occupazione, che molti non esitano a definire “genocidio”. C’è la consapevolezza che non basta la manifestazione di una piccola comunità per tutelare la pace e fermare le guerre. Tutti hanno auspicato che in altri comuni, come già è avvenuto a Leonforte e Troina, si facciano manifestazioni per la pace e contro le guerre.