Enna al voto, l’incerto futuro della città “schiacciata” da Troina e Piazza Armerina

C’è ancora molta confusione sulle candidature per il rinnovo della carica di Sindaco della città di Enna. I tradizionali schemi fondati su una competizione elettorale bipolare sembrano stare stretti, lasciando spazio a fantasiose alleanze e ad iniziative civiche. Ma ciò che preoccupa di più è l’assenza di dibattito sul
futuro della città. Eppure non dovrebbe essere così difficile puntare su quei pochi aspetti programmatici che offre un piccolo territorio come il nostro. E allora, proviamo a fare una riflessione preliminare.

Il recupero del ruolo di capoluogo di provincia

Enna ha abdicato da diversi lustri al ruolo di capoluogo di provincia, preferendo mantenere un profilo basso e paritario rispetto agli altri Comuni dell’ennese. Questo è stato un grave errore soprattutto in un contesto istituzionale indebolito dalla nota soppressione della Provincia regionale. Ne hanno approfittato a nord il Comune di Troina che è diventato capo-fila dell’Unione Area Interna ed a sud il Comune di Piazza Armerina che non ha mai fatti mistero di guardare al versante catanese. Non è un caso che gli unici due deputati regionali siano espressione dei Comuni di Troina e Piazza Armerina e che la maggioranza dei segretari provinciali delle forze politiche in campo non sia ennese.

Il ruolo dell’Università Kore

Il vuoto politico lasciato dalla città di Enna è stato compensato dalla presenza dell’Università Kore che, all’evidenza, rappresenta l’ancora di salvezza per un territorio segnato da un certo ed inarrestabile declino demografico. E però si deve uscire da questa eterogenesi dei fini, riportando le Istituzioni nei rispettivi
alvei tradizionali in cui le dinamiche democratiche rappresentano il legame indissolubile tra chi amministra e chi è amministrato. E’ il Comune di Enna che deve recuperare il proprio ruolo istituzionale, facendo tesoro di un’opportunità storica come quella universitaria che sarà certamente a fianco del futuro
Sindaco nella misura in cui si avrà la consapevolezza di condividere strategie e politiche di resilienza. In tale contesto, ci piacerebbe leggere mirati documenti programmatici dei futuri candidati alla carica di Sindaco dai quali si evinca un pur minimo ragionamento su intese e politiche idonee a generare quel vitale “gioco di squadra” che possa fare veramente la differenza.