Enna. Il mondo delle costruzioni in allarme per eccessi dei ribassi e mancanza di lavori
Enna-Provincia - 22/01/2011
Enna. L’ANCE e le Organizzazioni sindacali del settore costruzioni si sono confrontate la settimana scorsa per verificare l’andamento del settore e le prospettive di ripresa. Al termine dell’incontro forte è la preoccupazione che hanno espresso, preoccupazione che gli ha spinti a chiedere un incontro urgente al Prefetto.
I dati preconsuntivi del 2010 hanno evidenziato una sostanziale fermo dei lavori pubblici con oltre il 40% in meno rispetto al già disastroso 2009 (dati dei lavori eseguiti). Le aziende, asfissiate anche dalla mancanza di politiche creditizie adeguate, sono in forte difficoltà economica con il rischio di vedersi ulteriormente penalizzati.
Sia Pirrone – Presidente ANCE – che le segreterie sindacali (Cirivello della FILCA, Schilirò della FILLEA, Mudaro della FENEAL) hanno espresso la loro preoccupazione su tre diversi aspetti del mercato.
Gli eccessi di ribasso nei LL.PP., causati dalla entrata in vigore della LR 16 del 2010 che fanno registrare aggiudicazioni ben oltre il 40% sui prezzi a base d’asta e che denotano un atteggiamento selvaggi di alcune imprese, spesso dei grandi centri, con il rischio che a farne le spese sono i lavoratori, la loro sicurezza e con i rischio che in tale ciclo economico siano immesse risorse economiche di dubbia provenienza.
I ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche, che pure sono obbligate dalla normativa a impegnare risorse certe pena la responsabilità disciplinare dei funzionari responsabili, continuano a non mantenere gli impegni economici previsti dai contratti, ribaltando di fatto le diseconomie pubbliche su imprese e lavoratori.
La manca di incidenza delle istituzioni e della politica su un concreto piano di rilancio degli investimenti e di programmazione delle infrastrutture, assenza che ha già causato il definanziamento di interventi importanti e che avrebbero potuto dare un buon slancio all’economia provinciale (si veda la riprogrammazione del CIPE di dicembre 2010 che ha di fatto definanziato la Nord-Sud, che solo un anno prima era stata interamente ammessa a finanziamento).
Su questi tre punti e sulla loro risoluzione le organizzazioni si sono impegnate a condurre azioni comuni che posano da un lato mettere l’opinione pubblica davanti alla realtà e da altro lato possano contribuire ad uscire dall’impasse.
Pirrone, Presidente ANCE: ” la perfetta sintonia che imprese e lavoratori hanno su questi temi merita tutta l’attenzione delle istituzioni. Se non si comprende che dalla crisi si esce con il mercato e non con l’assistenza abbiamo poche chance da offrire ai nostri lavoratori ed alle generazioni future”
Cirivello, della FILCA: ” I lavoratori del’edilizia sono preoccupati per il loro futuro immediato. Non abbiamo all’orizzonte alcuna iniziativa che possa lasciarci pensare ad una ripresa e la cosa non può essere sottaciuta”
Schilirò, della FILLEA: ” Un mercato in cui la parte trova corretti ribassi del 40-50 % è un mercato in cui i lavoratori sono gravemente penalizzati. L’interesse pubblico del minor costo non può essere fatto a spese della sicurezza sul lavoro”
Mudaro, della FENEAL: ” Siamo pronti ad iniziative di protesta e di mobilitazione anche eclatanti. Non possiamo consentire che i lavoratori e le imprese ennesi siano gli unici a pagare un sistema in cui si chiudono gli occhi davanti ad illegalità di ogni tipo in nome del massimo ribasso. Ci chiediamo quante opere pubbliche e con che qualità saranno terminate dopo aver ottenuto ribassi così elevati”.