Cisl Sicilia: inattività donne a 66%, più servizi e asili nido

C’è un dato che più degli altri misura la marginalità delle donne, in Sicilia, dal mondo del lavoro. È il tasso di inattività femminile, pari al 66%. A dirlo è la Cisl, per voce di Barbara Carrara, coordinatrice regionale. La sindacalista, che ha parlato stamani al meeting organizzato dai confederali per celebrare l’8 marzo, punta il dito contro il piano regionale degli asili nido e dichiara la “perplessità” del sindacato riguardo al “programma di massima” per la spesa degli oltre tre milioni destinati alle casse siciliane dal Piano Italia 2020. Perché il punto, afferma Carrara, è “garantire alle donne la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. “Se si scoraggiano per le insormontabili difficoltà, scivolano nella precarietà e finiscono persino col rinunciare a esercitarlo, il loro diritto costituzionale al lavoro”. Da qui, il 66% di inattività. Ma anche la richiesta all’assessorato regionale alla Famiglia, sottolinea, di arricchire il territorio dell’Isola con “più asili nido, più strutture e più servizi”. Parole di apprezzamento, l’esponente Cisl esprime, invece, per il protocollo siglato ieri al ministero del Lavoro, tra governo nazionale e parti sociali. Oggetto, proprio nuove regole per conciliare meglio famiglia e lavoro, che dovranno essere recuperate nei contratti nazionali. “Un importante passo avanti è stato fatto”, dichiara Carrara. “È un bell’esempio di accordo, che ci auguriamo si faccia strada presto anche in Sicilia, tanto nel pubblico che nel privato”.