Enna. Rifiuti, passaggio del personale da SiciliAmbiente all’Ato. Adoc invita alla mobilitazione
Enna-city - 13/07/2011
Enna. E’ legittimo il passaggio di tutto il personale di Sicilia Ambiente all’Ato Rifiuti, passaggio che, secondo le indicazioni della Regione dovrebbe avvenire venerdì mattina presso l’Ufficio provinciale del lavoro alla presenza delle parti interessate . E’ questo l’esito del tavolo sull’emergenza che si è riunito ieri mattina a Palermo con la task force per l’occupazione della Regione, con a capo il dottor Cianciolo, presenti i segretari regionali Cgil Cisl Uil, i rappresentanti provinciali La Valle per la Cgil e Manuella dell’Uil, i rappresentanti della commissione di liquidazione, Azzolina e Bellettati, di SiciliAmbiente Barbano e Marchì, il direttore dell’Ufficio provinciale del Lavoro, Paolo Trovato, il sindaco di Enna, Paolo Garofalo ed a sorpresa il senatore Mirello Crisafulli che ha seguito le varie fasi da vicino. Per i rappresentanti sindacali si tratta del primo passo concreto verso la soluzione di una vertenza che stava diventando difficile, che già aveva espresso una diffida nei confronti dei due commissari da parte della Cgil, e che sostanzialmente raggiunge l’obiettivo primario del mantenimento dei livelli occupazionali, la continuità del servizio di raccolta e la garanzia delle condizioni igieniche dei paesi serviti dall’Ato”.
Un passo in avanti importante, anche se di fatti importanti da affrontare da parte della commissione di liquidazione e dei sindaci se ne devono fare diversi a cominciare dal costo del servizio, dal piano industriale dell’Ato Rifiuti, che dovrebbe puntare, come è stato detto nella riunione, al costo storico del servizio che è di 25 milioni di euro circa e non di 19 milioni e mezzo come vorrebbero i sindaci. C’è da affrontare e possibilmente portare a termine il problema della raccolta differenziata che consentirebbe, in maniera sostanziale di migliorare il servizio e di diminuire sostanzialmente il costo perché ci sarebbero meno rifiuti da abbancare nella discarica di Cozzo Vuturo, di trasferire materiale umido nell’impianto di compostaggio di Dittaino, di attivare l’impianto di selezione dei rifiuti di Gagliano. Venerdì, intanto, si dovrebbe risolvere il problema del personale con il trasferimento di tutti i dipendenti, amministrativi compresi, all’Ato Rifiuti, poi bisognerà portare i sindaci alla ragione e cercare di risolvere il problema del costo del servizio che rimane uno dei problemi irrisolti di questa lunga telenovela che riguarda il problema dei rifiuti in provincia di Enna e che ha visto sistematicamente in contrasto sindaci, sindacati e lavoratori con grave nocumento anche per il servizio di raccolta dei rifiuti, che, in verità, in provincia e nel capoluogo non è dei migliori.
L’ing. Benedetto Murgano, vice presidente dell’Adoc, Associazione di difesa dei consumatori, rende noto alcune notizie – da fonti assolutamente attendibili – in merito alle vicende della gestione dei rifiuti in Provincia di Enna:
“Apprendiamo che nella riunione tenutasi ieri a Palermo con tutti gli attori di questa infinita farsa o tragedia, si è previsto il passaggio di tutto il personale di Sicilia Ambiente, società ormai da tempo in liquidazione, all’ ATO anche questa società in liquidazione, passaggio che sotto l’aspetto legale ci lascia perplessi. Ma ancora più perplessi ci lascia una operazione che lascia immutato l’intero carrozzone che tanti danni e debiti ha provocato. La cosa grave di tutto quello che sta succedendo è che in mezzo vi sono i Sindaci e gli alti burocrati della Regione Siciliana, i quali debbono rendersi responsabili delle soluzioni che concordano con le parti territoriali.
Questo perché, alla fine, a pagare il conto saranno i Comuni con minori trasferimenti da parte della Regione e di conseguenza con un aumento della pressione fiscale locale e meno servizi erogati.
Ma vogliamo denunciare con forza anche l’assenza di un chiaro piano economico-finanziario, un piano industriale nei quali siano indicati in modo chiaro e trasparente i costi dettagliati, costi di gestione, costi del personale distinto per mansioni, i costi delle attrezzature, il dettaglio dei servizi che si intendono erogare ai cittadini, con quali mezzi, con quale periodicità, in quali tempi.
Vorremmo capire se si vuole iniziare la raccolta differenziata. Insomma vorremmo capire e conoscere quale sia il reale piano industriale e non solo poche cifre e somme che vogliono dire tutto e niente, perché solo in questo modo si potrebbe quantificare il reale costo del servizio e capire anche quali sono i motivi della differenza di costi proposti dall’ATO e i costi valutati dai Sindaci, differenza non di pochi euro ma di una cifra oscillante tra i 4 e 6 milioni di euro.
Vorremmo ricordare anche che da tempo abbiamo fatto delle proposte, ovviamente rimaste inascoltate, abbiamo richiesto una più organica distribuzione del personale con una più organizzato e razionale utilizzo del personale, e dove si ha una eccedenza di personale, anche in vista della applicazione della legge regionale sui rifiuti, che prevede tra l’altro un rapporto tra operatori e amministrativi di 10 a 1, il cambiamento di mansioni al fine di evitare licenziamenti, abbiamo proposto l’utilizzo dei centri di compostaggio, l’inizio della raccolta differenziata porta a porta, che consentirebbe il mantenimento dell’occupazione e forse anche creazione di posti di lavoro il cui costo sarebbe coperto dai minori costi del conferimento in discarica.
Ma di tutto questo non esiste traccia. Intanto i cittadini sono costretti a pagare bollette dagli importi esosi, ricevendo in cambio servizi scadenti, ridotti al minimo ed inadeguati. Lo sfascio non può continuare e chiamiamo alla mobilitazione le associazioni, i movimenti, i comitati, ma anche tutti quei rappresentanti istituzionali che a prescindere dalla loro collocazione politica hanno ancora a cuore le sorti di questa Provincia”.
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