In riferimento alle dichiarazioni del segretario della funzione pubblica della, CGIL Giovanni Lavalle, relativa alla situazione di attuazione degli adempimenti previsti dalla legge 9 del 2010 e di competenza della società di regolamentazione dei rifiuti, SRR, cui attribuisce gravi responsabilità (vedi notizia al link https://www.vivienna.it/2019/02/11/cgil-scrive-ad-assessore-regionale-e-prefetto-sui-disservizi-della-gestione-dei-rifiuti-in-provincia-di-enna/?fbclid=IwAR36_GPUtk1_iDtj3vDLASYgk1uVf_E07PHFffoaKpCI9LVlM9jwWL7_Gp0)
arriva a tamburo battente la risposta del Presidente della SRR Armando Glorioso.
“Le accuse fatte da Giovanni Lavalle alla SRR sono infondate e ingenerose . La SRR in due anni e mezzo ha fatto quello che non era stato fatto nei precedenti 8 anni. Centinaia di famiglie hanno finalmente trovato la stabilità e ogni Comune si é reso autonomo rispetto al mostruoso ATO Enna EUNO SpA, raggiungendo livelli di raccolta differenziata tra i primi in Sicilia. Restano ancora vero 60 persone, e forse meno, da occupare , considerato che alcuni hanno chiesto il congedo. Questo è dovuto alla lentezza con cui alcuni lavoratori anziani stanno andando in pensione rispetto alle previsioni e per quanto riguarda gli amministrativi al fatto che alcuni Comuni non vogliono gli amministrativi , tra questi proprio il Comune di Villarosa , dove La Valle ha molta influenza!
Le difficoltà citate sono state evidenziate e sono sotto osservazione da parte della SRR che ha inoltrato le dovute denunce agli organi competenti, ai quali non si può certo sostituire. Vedi per esempio la denuncia fatta, nei giorni scorsi, per la presenza nei cantieri di lavoratori fuori bacino. Troppo comodo per chi come Giovanni Lavalle è stato corresponsabile, insieme ad altri e alla politica in generale, dell’affollamento di lavoratori e la creazione del vecchio carrozzone ATO, ora fare la parte del difensore dei lavoratori. Giovanni Lavalle ora intende lavarsi la coscienza con questi comunicati e sproloqui facendo finta di essere un difensore dei lavoratori. Invito i lavoratori a non farsi abbindolare da chi fa finta di difenderli. Il CDA della srr può anche andarsene subito a casa , ma si avverte che qualora dovesse cessare la sua attività, una mancanza di continuità non farebbe che danneggiare ulteriormente la prospettiva dei lavoratori. Al posto di curare la malattia noi vogliamo eliminare il medico?”
Il Movimento 5 Stelle di Enna torna sul problema dei distacchi dei contatori delle utenze idriche morose, presentando una mozione al sindaco che sarà discussa domani in Consiglio comunale, chiedendo un maggiore controllo sull’operato del gestore AcquaEnna e, in particolare, sul rispetto delle disposizioni in materia, sia per quanto riguarda gli utenti domestici che versano in condizioni di disagio economico-sociale che per quelli non economicamente svantaggiati.
“La superficialità con cui AcquaEnna procede al distacco dei contatori agli utenti morosi e i considerevoli interventi effettuati di recente dall’Ente gestore del servizio Idrico integrato di Enna, ha determinato la necessità di presentare una mozione al Sindaco, che sarà trattata al prossimo Consiglio comunale”, affermano i due consiglieri Cinzia Amato e Davide Solfato.
“Invero – continuano i due portavoce – più volte i cittadini hanno lamentato che tali distacchi vengono effettuati arbitrariamente ed unilateralmente dal gestore, senza alcun preventivo accertamento presso gli Uffici preposti in ordine alla sussistenza delle condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale. Inoltre, anche con riferimento alle utenze domestiche morose diverse da quelle economicamente svantaggiate si è riscontrato il mancato rispetto delle disposizioni di legge: il D.P.C.M. del 29.08.2016, che prevede la possibilità per il gestore di effettuare la sospensione della fornitura alle utenze morose solo a seguito di regolare messa in mora e previa escussione del deposito cauzionale (ove versato), e la direttiva 603/2017/R/IDR dell’ARERA (Autorità per Energia, Reti e Ambiente) che ha previsto che la sospensione della fornitura possa essere effettuata soltanto successivamente al mancato pagamento di fatture il cui importo, complessivamente valutato, sia superiore al corrispettivo annuo dovuto dall’utente relativamente alla fascia di consumo a tariffa agevolata, ossia 50 litri/abitante/giorno”.
“Considerati tutti i disservizi riscontrati nella gestione del servizio idrico da parte di AcquaEnna, al fine di assicurare che l’operato di AcquaEnna avvenga almeno questa volta nel rispetto delle norme vigenti, abbiamo reputato necessario l’intervento del primo cittadino, anche impegnando il gestore a informare in ogni caso preventivamente il Comune sulle procedure di disalimentazione delle utenze morose”, concludono Amato e Solfato.
“I comuni siciliani sono in perenne difficoltà di bilancio per garantire i servizi ai cittadini? Esiste un tesoretto che non hanno mai utilizzato, facciano pagare la Tosap, ovvero la tassa sull’occupazione del suolo pubblico agli enti gestori del servizio idrico anziché vessare sempre e solo i cittadini. Il governo Musumeci verifichi se e quali Enti locali possono esigere la TOSAP dagli enti gestori del servizio idrico. Grazie al M5S a Campofranco nel Nisseno, c’è una sentenza che ha condannato Caltaqua a pagare, si tratta di un fatto replicabile in tutta la regione”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Giancarlo Cancelleri che hanno depositato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alle autonomie locali Bernadette Grasso per capire quali sono i Comuni che possono esigere tali quote e in che misura. “Il comune di Campofranco grazie ai consiglieri comunali M5S – spiegano i deputati – ha fatto una cosa semplicissima, ha effettuato dei calcoli e chiesto a Caltaqua, il pagamento della Tosap. Dato che l’ente gestore aveva risposto picche, il comune del Nisseno ha provveduto a formalizzare il ricorso alla Commissione Provinciale di Caltanissetta che ha sentenziato a favore del Comune invitando la società partecipata a pagare gli arretrati dal 2010 che, con la parte relativa al 2018, ammontano a circa 45.000 euro. Lo stesso procedimento è stato adottato anche a Riesi, dove sempre su impulso dei nostri consiglieri comunali, il comune beneficerà di un corposo assegno da parte del gestore del servizio idrico”.
“Il principio è molto semplice – sottolineano Di Paola e Cancelleri: Allo stesso modo in cui i Comuni chiedono tasse ai propri cittadini per servizi a volte scadenti e spesso iniqui, dovrebbero chiedere con la stessa solerzia ciò che gli spetta in qualità di tasse, anche a chi gestisce quegli stessi servizi. Ebbene, stando ai calcoli realizzati dai tecnici di un apposito tavolo di lavoro del gruppo M5S di Caltanissetta, se vi fossero le condizioni per le quali chiediamo alla Regione di verificare, le cifre che il Gestore del Servizio Idrico Integrato dovrebbe corrispondere ai Comuni della Provincia di Caltanissetta per il mancato pagamento della TOSAP dal 2013 al 2018 potrebbe ammontare a oltre 3 milioni di euro. Solo a Caltanissetta potrebbero spettare 733 mila euro, oltre 725 mila a Gela, oltre 257 mila a San Cataldo e così via. Un vero e proprio tesoretto – sottolineano i deputati – che potrebbe essere tranquillamente reimpiegato per garantire servizi essenziali che oggi non vengono erogati. La responsabilità della Regione – concludono – dovrebbe essere a questo punto accertare eventuali responsabilità per omissioni da parte di Comuni che avrebbero potuto legittimamente esigere il pagamento della TOSAP da parte delle società di gestione del servizio idrico o, in generale, di aziende che erogano servizi di pubblica utilità”.
Soddisfazione per le indiscrezioni relative alle prime ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica di Enna, che sta indagando sulla discarica di Cozzo Vuturo. Dopo le perizie, l’ipotesi è di inquinamento ambientale e potrebbero essere state individuate altre infrazioni ambientali.
“È inutile dire che per noi è un ottimo risultato”. Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle, il senatore Fabrizio Trentacoste e i consiglieri comunali Cinzia Amato e Davide Solfato. I due consiglieri, già nel 2017, avevano presentato un esposto, con il senatore Mario Giarrusso e la deputata all’Ars Angela Foti, per denunciare la mancata messa in sicurezza della vasca B2 della discarica e il grave pericolo per la salute dei cittadini e dell’ambiente.
“Non possiamo considerarla una bella notizia, vista la prima conferma delle nostre gravi preoccupazioni, – afferma Cinzia Amato – ringraziamo la Procura di Enna per il lavoro che sta svolgendo, anche perché la complessità della tematica richiede indagini lunghe e articolate. Quel che conta è che tutte le nostre denunce abbiano avuto riscontro”.
Vanno avanti nella loro battaglia i portavoce Cinquestelle che lo scorso settembre, insieme al deputato regionale Giampiero Trizzino, hanno presentato in Procura un secondo esposto, per inquinamento ambientale prodotto dall’impianto temporaneo mobile di tritovagliatura, che si trova in funzione presso la discarica di Cozzo Vuturo, presso la vasca B1, e pericoli che ne derivano per la salute dei cittadini e degli stessi lavoratori.
“Il nuovo impianto di Trattamento Meccanico Biologico, costato 15 milioni di euro – afferma il senatore Fabrizio Trentacoste – completato, ma non ancora inaugurato è un esempio di tecnologia obsoleta, che arriva tardi e non risolve affatto il problema dei rifiuti, inducendo, al contrario, a non affrontarlo seriamente.
Non vorremmo che, anche a fronte della limitata capienza della dicarica di Cozzo Vuturo, ormai in esaurimento, il progetto fosse quello di inviare la frazione secca dei rifiuti, trattati dall’impianto TMB, agli inceneritori, che si stanno già organizzando a tale scopo. Uno scenario che non vogliamo nemmeno ipotizzare, visti i rischi enormi che comporterebbe per l’ambiente, la nostra agricoltura e la salute dei cittadini. Per questo motivo, nonostante la soddisfazione di oggi, siamo coscienti che la battaglia sarà ancora lunga e sappiamo bene quali e quanti interessi sono celati dietro i rifiuti”.
“Nella gestione dei rifiuti, anche nel nostro territorio – conclude il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Enna Davide Solfato – abbiamo sempre denunciato speculazioni sulla pelle dei cittadini e a danno dell’ambiente. Pochissimi, oltre noi, hanno mostrato una visione lungimirante e sostenibile del problema e per il Movimento 5 Stelle la questione ambientale rimane prioritaria: per questo motivo non abbasseremo la guardia”.
Quest’anno la città di Enna si pregia di avere tra i suoi concittadini un Senatore della Repubblica o -come preferisce definirsi lui- un portavoce dei cittadini al Senato. Fabrizio Trentacoste, archeologo e guida turistica, ci racconta la sua esperienza di neo parlamentare e ci spiega:
“La scelta del termine ‘portavoce’ vuole sottolineare la funzione che siamo stati chiamati a svolgere all’interno delle Istituzioni, che è quella di dar voce alle esigenze, alle problematiche e alle istanze dei cittadini, per trovare soluzioni adeguate e condivise. Su questo presupposto si è concentrata la mia attività parlamentare, in questi primi 9 mesi di Legislatura”.
“Nell’ambito delle tematiche svolte in Commissione Agricoltura, di cui sono componente, ho voluto porre all’attenzione del Senato, con il mio primo intervento in Aula, la grave situazione di disagio che vivono gli agricoltori e gli allevatori di Nicosia e dei Nebrodi (e della Sicilia interna in generale), a causa dei ritardi nell’erogazione dei contributi previsti dal PSR 2014/2020, cui è seguita, su mia richiesta, l’audizione in Commissione Agricoltura del Direttore di AgEA. Con un successivo intervento, ho rappresentato un’altra criticità del nostro territorio, nel settore agricolo, ossia l’inefficiente gestione delle risorse idriche da parte dei Consorzi di Bonifica, i cui costi eccessivi vengono scaricati dalla Regione Siciliana sugli agricoltori, ripercuotendosi sull’intero comparto agroalimentare siciliano”.
“La consapevolezza che lo sviluppo economico e la stessa coesione sociale di un territorio passino dalle sue infrastrutture e dalle vie di comunicazione”, prosegue il senatore, “mi ha spinto -da subito- a un confronto con la direzione generale di ANAS SpA, per fare il punto sugli interventi in corso e sugli investimenti previsti. Con il deputato Andrea Giarrizzo e gli altri portavoce siciliani, abbiamo successivamente fornito al Ministro delle Infrastrutture un rapporto sulle pessime condizioni della nostra rete viaria, aggravate da eventi climatici straordinari, sempre più frequenti e dal diffuso dissesto idrogeologico”.
“Quotidianamente, vengo sollecitato da diverse categorie professionali, che vivono situazioni paradossali, esasperate da lentezze burocratiche inaccettabili o dall’assenza di risposte di natura politica. È il caso, ad esempio, delle migliaia di operatori siciliani della formazione professionale, le cui istanze, grazie all’impegno dei colleghi della Commissione Lavoro e in Assemblea Regionale, saranno portate, a fine gennaio, ad un tavolo di confronto tra il Ministero del Lavoro e il Governo regionale siciliano. Oppure, il caso dei Vigili del Fuoco, il cui indispensabile e inestimabile lavoro appare frustrato dalla carenza cronica di organico e dalla mancata equiparazione dei ruoli, delle qualifiche e delle retribuzioni a quelle delle forze di polizia. Sono soddisfatto che la Legge di Bilancio abbia previsto a favore del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco l’esaurimento della graduatoria degli idonei al cosiddetto ‘concorso 814’. Anche nel settore scuola, ho affrontato il problema dei Dirigenti dei Servizi Generali e Amministrativi facenti funzioni, che ogni giorno mandano avanti gli istituti scolastici, senza vedere un pieno riconoscimento del loro importante ruolo. In questi casi, come in altri che riguardano differenti categorie, ho dato il mio contributo, assistendo anche ad ingiustificati attacchi di alcune parti sociali all’operato del Governo, rivelatisi, come nel caso di una recente vertenza sindacale che riguarda la nostra città, del tutto privi di fondamento”.
“Continua l’impegno portato avanti con il Meetup di Enna volto ad evitare che il territorio ennese si trasformi in una sorta di ‘pattumiera della Sicilia’. Il Governo regionale, infatti, nell’incapacità di adottare un Piano Rifiuti, concreto e risolutivo, continua a puntare su siti inidonei come Cozzo Vuturo, nonostante la dispersione di percolato inquini le acque superficiali e la falda freatica a valle della discarica e l’impianto di tritovagliatura a cielo aperto sollevi particolati microbici, come più volte abbiamo denunciato. Con la deputata regionale Elena Pagana stiamo contrastando la realizzazione di nuove discariche come quella per rifiuti speciali e pericolosi di Agira o il paventato mega-impianto di Centuripe-Catenanuova. Per quest’ultimo ho anche interrogato il Ministro dell’Ambiente per una valutazione del progetto che, per dimensioni, costituirebbe la più grande discarica mai realizzata in Sicilia. Ad Agira e Centuripe si rischia di sfregiare irreversibilmente il paesaggio e il contesto agrario del nostro territorio, con rischi elevati per la salute pubblica e l’ambiente”.
“A tal proposito – continua Trentacoste- l’analisi del ciclo dei rifiuti mi vedrà impegnato nell’attività della Commissione bicamerale d’inchiesta sui Rifiuti e gli illeciti ambientali, di cui ho l’onore di essere componente e capogruppo del M5S. Vorrei si mettesse la parola fine ai ‘misteri’ della Miniera di Pasquasia, per aprire un nuovo capitolo della sua storia attraverso la riconversione del sito”.
“Ma se la Sicilia rappresenta il focus della mia attività (come per gli altri colleghi siciliani), non posso dimenticare i primi, importanti risultati che in soli sei mesi siamo riusciti a realizzare nell’azione di supporto al Governo”, ci dice ancora il senatore ennese, “come il Decreto Dignità, il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari, il rafforzamento del reato di voto di scambio politico-mafioso, la legge che istituisce la rete nazionale del Registro dei Tumori, il Decreto ‘Genova’ e il Decreto Fiscale, la Legge anticorruzione ‘Spazzacorrotti’ , per finire con la Legge di Bilancio che, a partire da marzo, porterà all’attuazione del reddito di cittadinanza”.
“Non nascondo che in questi primi mesi -conclude Trentacoste- dopo l’emozione dei primi tempi, è apparsa chiara l’enorme mole dell’impegno che deriva da questa carica, sebbene l’excursus appena fatto dei provvedimenti realizzati e la consapevolezza di poter contribuire al cambiamento del nostro Paese, mi danno il coraggio e l’entusiasmo per proseguire in un’esperienza unica e preziosa. Da questa ho avuto conferma dell’importanza del principio cardine del Movimento 5 Stelle: la partecipazione diretta alla vita della propria comunità”.
“Auguro a tutti un felice 2019, che possa far nascere in ognuno di noi la voglia di essere cittadini attivi e consapevoli”.
I militari della Stazione Carabinieri di Troina, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Sicilia, hanno tratto in arresto il 56enne COSTANZO ZAMMATARO Silvio ed il 53enne FRAGALE Pietro, entrambi con precedenti, originari di Tortorici e dimoranti a Troina per i reati di ricettazione e detenzione abusiva di armi.
I Carabinieri, dopo un’attenta e scrupolosa attività volta alla ricerca di armi all’interno dell’abitazione dei due e nelle campagne ad essa pertinenti, rinvenivano occultate due doppiette, una cal. 16 ed una cal. 28, con matricola abrasa e marca non individuabile.
I due sono stati tratti in arresto e posti ai domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Con i portavoce al Senato e alla Camera dei Deputati, Fabrizio Trentacoste e Andrea Giarrizzo, e i portavoce al consiglio comunale di Enna, Cinzia Amato e Davide Solfato, sabato 22 dicembre, alle h 10, si parlerà della riforma contro la corruzione, in Piazza Vittorio Emanuele II a Enna, in occasione dello #SpazzaCorrotiDay.
La Legge Spazza Corrotti è la prima vera grande riforma contro la corruzione mai approvata in Italia. Una legge che l’Italia aspetta dai tempi di Tangentopoli. Quasi 27 anni di attesa inutile. Con il Movimento 5 Stelle al governo sono bastati sei mesi.
Secondo uno studio di Unimpresa la corruzione in Italia negli ultimi 10 anni ci è costata almeno 100 miliardi di euro.
Non solo. La corruzione fa diminuire gli investimenti esteri del 16% e fa aumentare del 20% il costo degli appalti. Le aziende che operano in un contesto corrotto crescono in media del 25% in meno rispetto a quelle che operano in un’area di legalità.
Un altro dato della Corte dei Conti: nel sistema dei lavori pubblici c’è un 40% di costi aggiuntivi dovuti a inefficienze e cattiva gestione.
Le mafie si annidano nella corruzione: hanno lo stesso fine, affamare i cittadini onesti, distruggere il tessuto economico sano per l’arricchimento di pochi, condannando i territori alla povertà e i giovani ad emigrare.
La corruzione è un problema atavico. Una metastasi che aggredisce praticamente tutti i settori della vita pubblica: le opere pubbliche, gli appalti, la sanità, le università, la politica e le istituzioni. Con la conseguenza di far morire le aziende sane, di impedire al merito di venir fuori, di incentivare giovani e meno giovani a espatriare, di rendere la raccomandazione requisito base, di rendere ancor più ricchi quelli che già lo sono e ancora più poveri gli altri.
A farne le spese sono i cittadini onesti, che da troppo tempo sono costretti a pagare per le ruberie di soggetti senza scrupoli. Per questo abbiamo tutti il dovere di entrare in azione e mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per combattere questo fenomeno.
Anche l’Unione Europea da anni chiede a gran voce all’Italia delle misure concrete contro la corruzione, soprattutto in tempi di crisi economica.
La risposta del Movimento 5 Stelle è la Legge Spazzacorrotti.
Grazie a questa legge, le forze dell’ordine saranno infiltrate sotto copertura nella Pubblica Amministrazione per scovare i corrotti così come succede già per i mafiosi.
Corrotti e corruttori potranno essere condannati al Daspo a vita: niente più lavoro e affari con gli uffici pubblici. Per i detenuti condannati per corruzione sarà più difficile ottenere benefici in carcere, nasce la figura del pentito della corruzione, le mazzette potranno essere confiscate anche prima della sentenza definitiva e le pene, soprattutto quelle minime, saranno più severe.
I parlamentari M5S:”Finalmente un Governo che si occupa della Sicilia”. Siglata intesa Stato-Regione
“Da quando ci siamo insediati come delegazione di parlamentari siciliani la nostra prima preoccupazione è stata quella di invertire la tendenza, tristemente consolidata dalla vecchia politica, di utilizzare la Sicilia come granaio di voti per poi disinteressarsi delle sue problematiche. Il nostro obiettivo è che la Sicilia possa rilanciarsi dal punto di vista economico e si possano colmare i gap accumulati in decenni di malapolitica nazionale e regionale. Per questo abbiamo lavorato silenziosamente ad un accordo, oggi siglato dal Governo nazionale col Presidente della Regione Siciliana, che ponesse le basi per il rilancio della nostra terra attraverso delle misure importanti. Come MoVimento 5 Stelle stiamo onorando l’impegno che abbiamo preso con i cittadini siciliani, consapevoli della grande responsabilità che ci è stata assegnata lo scorso 4 marzo”. Ad affermarlo in una nota è la delegazione composta dai parlamentari del MoVimento 5 Stelle eletti in Sicilia.
“Entrando nel merito dell’accordo – spiegano il senatore Fabrizio Trentacoste e il deputato Andrea Giarrizzo del M5S – innanzitutto siamo riusciti a ridurre, rispetto al 2018, il contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica, che passerà da 1,6 miliardi a 1 miliardo, con una riduzione di ulteriori 300 milioni rispetto a quanto già previsto. Auspichiamo che tali risorse vengano immediatamente utilizzate per dare ossigeno alle casse delle ex province siciliane in modo da garantire l’erogazione dei servizi alla cittadinanza e la tutela dei dipendenti. II Governo riconoscerà alla Regione un trasferimento di 540 milioni di euro da destinare ai liberi consorzi e città metropolitane per le spese di manutenzione straordinaria di strade e scuole, da erogare nei prossimi sei anni. In ogni caso, il Governo nazionale si impegna a trovare, entro il 30 settembre 2019, adeguate soluzioni per il sostegno ai liberi consorzi e alle città metropolitane della Regione Siciliana, al fine di garantire parità di trattamento rispetto ai medesimi enti del restante territorio nazionale.
Altro passaggio di assoluta rilevanza è l’impegno congiunto di aggiornare ed attuare, entro il 30 settembre 2019, le norme presenti nello Statuto siciliano in materia di autonomia finanziaria. Entro il 31 gennaio 2019 verranno congiuntamente definite le modalità di attribuzione dell’IVA alla Regione Siciliana e si procederà all’individuazione in via definitiva le modalità di attribuzione del gettito relativo all’imposta di bollo. Oltre a queste misure, il Governo M5S si è impegnato a valutare forme di fiscalità di sviluppo, al fine di favorire il rilancio economico e sociale e ad attrarre investimenti nell’Isola. A tal proposito, il Governo ha ottenuto l’impegno da parte della Regione a garantire un incremento della spesa investimenti, a partire dal 2019 fino al 2025, di almeno il 2% rispetto all’anno precedente. Insomma, il Governo nazionale tende una mano alla Regione, ma pretende che questa rilanci gli investimenti e riqualifichi finalmente i suoi conti”.
Troina, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, impiegati in servizio di ordine pubblico, arrestano un cittadino acese e deferiscono in stato di libertà altri tre soggetti di quel centro che, dopo la fine della partita Troina-Marsala, effettuavano un agguato ad un piccolo gruppo di tifosi marsalesi.
Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Nicosia e di Enna, congiuntamente a personale dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Troina (En), impiegati in servizio di ordine pubblico in occasione dell’incontro di calcio Troina-Marsala, sotto la direzione del Commissario Capo dr.ssa Chiara Ricco Galluzzo – hanno arrestato un cittadino acese, classe 1998, e deferito in stato di libertà altri tre soggetti di quel centro, rispettivamente classe 1992, 1993 e 1997, per lesioni aggravate in danno di tre tifosi del Marsala Calcio e per aver sottratto loro uno striscione sportivo.
I FATTI
Nella giornata di ieri 16 dicembre 2018, presso l’impianto sportivo ”Silvio Proto” di Troina (En), si è tenuto l’incontro di calcio valevole per il Campionato Nazionale Dilettanti Troina-Marsala. Il servizio di O.P è stato svolto senza incidenti.
Al termine della partita, intorno alle ore 16.50 circa, i tifosi marsalesi, scortati da personale della Polizia di Stato, uscivano dal cancello principale del settore dedicato alla tifoseria ospite per recarsi in quel Corso Campania e ripartire alla volta di Marsala,.
Mentre si accingevano a salire a bordo del pulmino, parcheggiato lungo via Bellini, un’autovettura di colore blu Lancia Musa, proveniente dalla via Mazzini, si scagliava a velocità sostenuta in direzione dei tifosi marsalesi; alcuni soggetti scendevano dall’auto in questione e in pochi secondi compivano un raid colpendo con una mazza in legno un tifoso del Marsala, strappandogli uno striscione e portandoselo via. Nel ripartire l’auto faceva retromarcia ed investiva almeno altri due marsalesi, colpendoli parzialmente, per poi darsi alla fuga in via Nazionale, verso l’uscita di Troina in direzione Cerami.
Sul posto veniva rinvenuta una mazza di legno (tipo manganello) usata per colpire uno dei malcapitati, che veniva debitamente sequestrata.
Immediatamente, si dava inizio all’attività di inseguimento e ricerca dell’auto in fuga mediante gli operatori impiegati nel servizio di ordine pubblico. Dopo pochi minuti, una pattuglia della locale Stazione dei Carabinieri rintracciava e bloccava l’auto sulla S.S. 120, prima dell’ingresso nel comune di Cerami. Subito, dal controllo effettuato e dalla perquisizione emergevano elementi probatori certi a carico dei 4 soggetti che erano a bordo del mezzo, tutti originari di Acireale (CT). In particolare, all’interno veniva innanzitutto rinvenuto lo striscione sottratto ai tifosi del Marsala nonché due tondini di ferro ed un bastone telescopico in metallo, il tutto sottoposto a sequestro.
Alla luce della ricostruzione dei fatti delittuosi, veniva avvisato il PM di turno della Procura della Repubblica di Enna, dott. LONGO, il quale disponeva l’arresto in flagranza del conducente del veicolo, nonché il deferimento in stato di libertà degli altri aggressori per i reati di lesioni aggravate dall’uso di armi improprie e da futili motivi, per aver effettuato la condotta illecita in costanza di evento sportivo, nonché per il reato in concorso di furto aggravato di uno striscione sportivo e possesso e trasporto di oggetti atti ad offendere.
Sull’ultimo numero del settimanale “L’Espresso”, quello con la copertina dove c’è una saracinesca abbassata con il simbolo del Pd “il partito che non c’è più”, Marco Damilano, nell’articolo di presentazione dell’inchiesta su questo partito, ne nota l’irrilevanza nella fase politica che l’Italia sta attraversando. E’, il Pd, un partito d’opposizione insignificante di fronte alla Lega di Salvini, in crescita di consensi, che sta al governo e all’opposizione, e al M5S in difficoltà ed in crisi di consensi, “che però non finiscono verso i partiti della minoranza ma vanno a ingrossare le fila dell’astensione o del partner di governo”. Il settimanale che fa parte del gruppo editoriale, che non è ostile al Pd, ne segnala impietosamente l’assenza di cultura politica in molti militanti, rappresentanti locali e in non pochi parlamentari. “Seguendo i lavori dell’ultima assemblea del Pd all’hotel Ergife, devo confessare, quel che più mi ha preoccupato è stata l’imbarazzante pochezza di gran parte degli interventi”, scrive Damilano. E’ difficile dargli torto, se si pensa che questo partito, che ha perso le ultime elezioni politiche del 4 marzo in malo modo, dopo 5 anni consecutivi di governo, non ha fatto un’analisi seria sulle cause della sconfitta e riduce il dibattito congressuale ad una stucchevole contesa sui nomi dei candidati alla segreteria nazionale. Quest’andazzo spinge Valentino Castellani, che fu sindaco di Torino negli anni ’90, a sconsolate conclusioni: “Non riesco ad appassionarmi a queste candidature. Non si capiscono le differenze, mentre un partito dovrebbe produrre anzitutto pensiero. La grossa carenza è proprio lì. Manca un progetto di futuro, e chi lo deve fare?”. Nell’immediato futuro molti prevedono una rottura del contratto di governo Lega-M5S. Per tanti, più che una previsione, è un desiderio. Su molte questioni, non previste dal contratto di governo, ma sulle quali bisogna decidere cosa fare, i due contraenti hanno opinioni diverse al punto che la Lega di Salvini viene vista come un partito populista di destra e il M5S come un movimento ascrivibile ad un populismo di sinistra. E’ quella delle elezioni europee del maggio 2019 la data fatidica in cui questo contratto di governo dovrebbe andare a scadenza. Si attribuisce a Salvini il proposito di arrivare alla rottura, dopo elezioni europee, per capitalizzare, con nuove elezioni politiche nazionali, il consenso alla Lega che tutti i sondaggi danno in crescita strepitosa. Personalmente non credo a queste previsioni e congetture. Come Cacciari, anch’io penso che Salvini non abbia l’interesse a determinare una rottura con il M5S. Ma qualora questa vi verificasse, si determinerebbe una situazione rispetto alla quale come si posizionerebbe il Pd? Guarderebbe a destra verso Fi, Lega e Fratelli d’Italia (Fdi) oppure verso il M5S? Al momento dal Pd non viene data risposta ad una simile domanda. Tutti e tre candidati Minniti, che probabilmente all’ultimo momento si tirerà fuori, Martina e Zingaretti in corsa per la segreteria nazionale dicono che non faranno mai alleanza con il M5S. In un sistema politico tripolare, nessun partito può pensare che da solo possa governare il paese. Allora il Pd dovrà cercare un’intesa o con la sola Fi, intesa alla quale pensa Renzi con i suoi comitati civici, ma Pd e Fi insieme non hanno i numeri per governare. Renzi fa capire che lui, pur standoci con un piede fuori e l’altro dentro, del Pd non gli interessa proprie niente. Lui vuole fare in Italia quello che ha fatto Macron in Francia. E si vede con quali risultati! Oppure il Pd dovrà cercare un’intesa con un centrodestra Fi-Lega-Fdi. Nell’uno e nell’altro caso sarebbe un suicidio per il Pd, che già non è in buona salute.
Silvano Privitera
“L’istituzione del comitato tecnico richiesto con una mia interpellanza urgente e con una interrogazione al governo della Regione ha visto integralmente accolta la nostra proposta, anche se con mesi di ritardo. Finalmente i cittadini della provincia di Enna avranno la possibilità di esprimere il proprio giudizio sulla qualità dei servizi idrici erogati dalla società Acqua Enna. Si tratta soltanto di un primo passaggio e noi non smetteremo di accendere i riflettori su questa vicenda, della quale ho iniziato a occuparmi dal mio insediamento”. Lo ha dichiarato la deputata pentastellata Elena Pagana in relazione alla pubblicazione del Decreto del Presidente della Regione Siciliana che istituisce le commissioni tecniche ex art. 12 L.R. 19 del 2015.
Nella stessa giornata, alla buona notizia di questo primo passo verso l’acqua pubblica, si contrappone la preoccupazione dei portavoce ennesi del M5S, Amato, Solfato e Trentacoste.
“Dalla mattinata di oggi, la società di gestione del servizio idrico AcquaEnna sta procedendo a un lungo elenco di distacchi di contatori per gli utenti morosi, nei comuni della provincia ennese. Un intervento massiccio che riguarda centinaia di utenti, tra cui attività imprenditoriali e condomini, che possiamo ipotizzare, coinvolgerà migliaia di persone, visto che i condomini sono considerati unico utente”. Lo dice il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste che negli scorsi mesi aveva presentato anche un’interrogazione a Palazzo Madama rivolta al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiedendo di intervenire sulla vergognosa gestione del servizio idrico da parte della società ennese. Adesso il senatore e i consiglieri comunali 5 Stelle Cinzia Amato e Davide Solfato tornano a gamba tesa su vicende che toccano troppo da vicino la vita dei cittadini.
“Verificheremo – affermano i due consiglieri Amato e Solfato – che questo intervento di massa stia avvenendo nel rispetto delle norme e a tutela dei consumatori. Per quanto le morosità vadano penalizzate, trattandosi di un bene primario, AcquaEnna non può procedere al distacco dei contatori in maniera sic et simpliciter, come purtroppo è suo malcostume fare”.
“Ci accerteremo che le disposizioni di legge – prosegue il parlamentare Trentacoste – che impongono la preventiva notifica dei solleciti e dei successivi distacchi, siano state rispettate. In caso contrario la questione verrà subito segnalata alle neo istituite commissioni tecniche chiamate a valutare la gestione del servizio idrico, augurandoci che le stesse possano, una volta per tutte, dare risposta a tutte le problematiche che insistono sulla gestione del servizio da parte della società”. “L’acqua – conclude Trentacoste – non è solo un bene primario, ma anche estremamente prezioso, per questo il Movimento 5 Stelle, sin dalla prima ora, sta conducendo una battaglia perché il servizio torni ad essere pubblico”.
n.d.r.: Ci si aspetta, a questo punto, una presa di posizione da parte del primo cittadino ennese.