Enna. Costituito il “Coordinamento provinciale per la democrazia costituzionale”

Ieri a Enna un gruppo di associazioni e semplici cittadini di diversa espressione politica e culturale provenienti da quasi tutti i comuni dell’ennese si sono incontrati al centro polifunzionale di via dello Stadio e hanno dato vita, dopo un lungo dibattito, al “Coordinamento provinciale per la democrazia costituzionale” con il compito di “promuovere –ha detto Arturo Giunta dell’Anpi che ha coordinato i lavori- la creazione di comitati cittadini in ogni comune dell’ennese” per tentare di scongiurare, tramite il referendum dei prossimi mesi, la riforma costituzionale Renzi-Boschi, ritenuta una vera e propria deformazione della costituzione repubblicana italiana.
Coordinamento provinciale democrazia costituzionale
L’altro obiettivo è l’abrogazione dell’’Italicum, una legge elettorale che presenta alcuni aspetti ancora più inquietanti del già superato Porcellum”. Mentre, per l’immediato, da parte del costituito coordinamento c’è invece l’impegno di affrontare il referendum No Triv (No alla trivellazione in mare per la ricerca petrolifera e l’installazione di impianti) che si svolgerà il 17 aprile prossimo. Marciare assieme –è stato il leit motiv dell’incontro- e informare i cittadini con ogni mezzo in modo che affrontino la scelta dei referendum nel modo più adeguato possibile per esercitare al meglio il proprio diritto d’opinione. “Ci ritroviamo in una fase –ha affermato Benedetto Murgano- in cui si sta passando da una democrazia rappresentativa a una dittatura soft, in quanto si stanno annullando i contrappesi che fino a oggi hanno retto la nostra democrazia”. “Non dobbiamo dimenticare che la nostra carta costituzionale –gli ha fatto eco Maria Rosa Vitale di Troina- nasce dal dopoguerra, in un particolare periodo storico del nostro Paese ed è legata alla democrazia, alla libertà, ai diritti e ai doveri: principi fondamentali di uno Stato che non possono essere stravolti”. “Il sistema di pesi e contrappesi è stato voluto dai nostri padri costituzionali –ha spiegato Giulia Giadone di Villarosa- per evitare di concentrare il potere nelle mani di un solo uomo che era quello in cui eravamo incorsi. Il problema è che viviamo in un paese nel quale la storia purtroppo è ciclica e si sta ricreando la stessa situazione di tantissimo tempo fa. Per questo occorre un impegno e una mobilitazione costante creando adesioni”. “Noi di Lega Ambiente –ha detto Peppe Amato- stiamo facendo uno sforzo incredibile a livello nazionale affinché la gente vada a votare il 17 di aprile. Invito tutti a fare il più possibile i testimonial in modo che, come dicono Ficarra e Picone, “u mari un si spirtusa”. “Abbiamo tanto da fare –è stato l’appello del sindacalista della Cgil Alfredo Schillirò- perché sta passando il messaggio che in Sicilia abbiamo il petrolio quando invece dobbiamo puntare sullo sviluppo del nostro territorio, sul vero petrolio che sono i beni culturali, ambientali e artistici”. “E’ una necessaria e ineludibile battaglia –ha spiegato il prof. Renzo Pintus-perché ne va del destino di questo paese per i prossimi 30 anni. Ecco perché dobbiamo avere necessariamente la capacità di metterci assieme, unirci e poi andare ovunque vi sia aggregazione, per far capire che la costituzione è troppo preziosa e non possiamo permettere che divenga materia d’uso improprio da parte del governo. Noi siamo figli di questa costituzione, siamo la prima generazione che ne ha beneficiato. Con la Costituzione siamo cresciuti, abbiamo potuto studiare, abbiamo avuto l’idea di come potrebbe essere bella la democrazia e adesso vogliamo che questo passi alla generazione dopo di noi. Non vogliamo essere quelli che sono nati in libertà e consegnano alla generazione successiva un paese di gente non libera, di servi. E’ una battaglia in difesa della dignità umana”.

Giacomo Lisacchi