Enna: ‘Operazione cemento armato’ appalti truccati: arrestati 74 imprenditori

Dopo lunghe, laboriose e complesse indagini, protrattesi per oltre due anni, si è conclusa una brillante attività investigativa con l’arresto di nr.74 imprenditori, titolari di imprese individuali e rappresentanti di società, che negli ultimi anni hanno operato nel campo dei lavori pubblici espletati per conto della Pubblica Amministrazione.

La vasta operazione in argomento – una delle più importanti degli ultimi anni – ha comportato questa notte l’impiego di circa 400 uomini della Questura di Enna, dei Commissariati di Piazza Armerina, Leonforte e Nicosia, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Caltanissetta, Messina, Ragusa, Siracusa e Milano, dei Reparti Prevenzione Crimine di Catania e Palermo, oltre 100 mezzi e due aeromobili del reparto volo della Polizia di Stato. L’attività di indagine espletata dal Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, ha consentito di debellare un sodalizio criminale che negli ultimi anni aveva determinato un “cancro” nel settore degli appalti pubblici banditi ed espletati in tutta la Provincia di Enna, riuscendo ad aggiudicarsi moltissimi appalti con ribassi minimi e prossimi allo zero, creando da una parte un grave danno alle stazioni appalti che dovevano assegnare l’incanto ad un prezzo quasi corrispondente a quello posto a base d’asta (ribassi a volte dello 0,0010 %), dall’altro l’esclusione delle imprese “pulite” che – proponendo ribassi con i normali prezzi di mercato – venivano automaticamente escluse.

Infatti, il delittuoso meccanismo che è stato scoperto quale chiave di lettura del progetto criminale ideato e realizzato dal “cartello” di imprese in argomento, prevedeva per l’appunto la partecipazione in massa delle società aderenti al medesimo sodalizio al fine di determinare – nell’ambito dell’applicazione della Legge regionale all’epoca vigente ( aggiudicazione ai sensi dell’art.14/comma 1° della Legge Regionale nr.4/96 con il criterio del massimo ribasso e con la procedura di cui all’art.1/ comma 6° della Legge Regionale nr.21/98 , così come sostituito dall’art.57/comma 13° della Legge Regionale nr.10/99), una soglia delle offerte anomalmente basse tale da escludere quasi tutte le altre imprese concorrenti e ovviamente non aderenti al citato “cartello”, nonchè stabilire a priori- mediante un calcolo matematico finemente ideato – la ditta associata che avrebbe avuto maggiori possibilità di successo.

La particolare attività di intelligence, unica nel suo genere in questa Provincia – per la sua ampiezza e complessità probabilmente tra le più efficaci anche in ambito nazionale – concentrata su 42 gare di appalto bandite ed espletate tra il 2000 ed il 2003 presso le PP.AA. della provincia di Enna, in particolare nei comuni di Enna, Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Pietraperzia, Villarosa, Genio Civile di Enna, Provincia Regionale di Enna e A.S.L. di Enna nr.4, ha consentito di deferire complessivamente 109 personaggi, parte dei quali, precisamente gli odierni arrestati, pari a 74 imprenditori, sono risultati organici all’associazione a delinquere strutturata e promossa per raggiungere gli scopi anzidetti. Grazie alla caparbietà degli investigatori del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, diretti dal Commissario Capo Dr. Angelo Cavalieri, sono state raccolte e cristallizzate copiose e certe prove di colpevolezza da porre a carico degli arrestati, avuto riguardo ai seguenti punti:-
-ai ribassi offerti secondo una logica progressione matematica, caratterizzata da differenze quasi costanti tra una ditta e l’altra;
-alla analoga impostazione dattilografica e/o videografica computerizzata delle buste e dei documenti;
-alla stipula delle polizze fidejussorie presso le stesse agenzie di assicurazione;
-alla data e all’ora di presentazione delle offerte presso gli Uffici protocollo delle stazioni appaltanti;
-alla manoscrittura di compilazione dei documenti “offerta economica” che, nell’ambito di ogni singolo appalto oggetto di indagine, a gruppi di più imprese, sono risultati vergati da un unico soggetto scrivente.

Al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Enna, in particolare dal Sost. Proc.re Dott. Marco Sabella, sono stati oggetto di screening atti e documenti relativi ad oltre 100 gare di appalto, tra queste ultime – come già detto sopra- per 42 incanti pubblici sono stati approfonditi gli accertamenti che avrebbero poi portato alla “chiusura del cerchio” attorno agli indagati, la maggior parte residenti nei comuni di Leonforte, Assoro e Nissoria.

Determinante è risultato l’apporto alle indagini della Direzione Anticrimine Centrale diretta dal Prefetto Cavaliere, in particolare dagli uomini del Servizio Centrale della Polizia Scientifica – Sezione Indagini Grafiche -. Questi ultimi, con indagini tecniche sviluppatesi in via parallela con quelle strettamente di intelligence condotte dalla Squadra Investigativa del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, hanno profuso specifiche competenze in materia di analisi grafiche, riuscendo ad apportare un ulteriore “tassello” al mosaico indiziario delineato, poiché numerosissimi sono risultati i documenti manoscritti analizzati – riconducibili a più società – vergati da un unico soggetto scrivente, prova questa dell’appartenenza ad un’unica regia criminale.

L’imponente materiale probatorio raccolto nel corso delle investigazioni è stato condensato in una corposa informativa supportata da puntuale elaborazione informatica, prodotta dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina e sottoposta al vaglio della Procura della Repubblica di Enna, che, facendo proprie tali risultanze ha richiesto al locale G.I.P. l’applicazione di misure cautelari a carico di gran parte degli indagati.

Il G.I.P. del Tribunale di Enna, Dr.ssa Francesca Cercone, condividendo la fondatezza dell’impianto accusatorio, ha emesso l’Ordinanza di Custodia Cautelare eseguita nella decorsa notte in 11 Comuni della Provincia ennese, in particolare a Leonforte, Nissoria, Assoro, Agira, Villarosa, Nicosia, Enna, Pietraperzia, Regalbuto, Gagliano Castelferrato ed Aidone, associando i numerosi indagati presso le Carceri di Enna, Piazza Armerina, Caltanissetta, Caltagirone e Catania.

Non si ecludono ulteriori sviluppi investigativi dagli interrogatori a cui saranno sottoposti i predetti imprenditori, significando che una simile realtà delittuosa, putroppo presente in questo territorio già martoriato da scarse risorse economiche, da una alta percentuale di disoccupazione, da infrastrutture che necessiterebbero di essere migliorate o realizzate.
I lavori pubblici appaltati alle imprese indagate coinvolgono quasi tutti i Comuni della Provincia, centri in cui sono stati aperti cantieri per la ristrutturazione di Scuole, Chiese, realizzazione di strade, isole ecologiche, ecc.-