Il Consigliere Malfitano sul ruolo del sindaco nell’incendio di ferragosto a Nicosia

Nicosia Il dott. Sergio Malfitano, consigliere provinciale nei giorni scorsi, anche attraverso la nostra testata, era intervenuto sugli incendi che hanno distrutto buona parte del territorio provinciale questa estate. In particolare su quello che a ferragosto causò la morte di un volontario. Tutto questo non poteva che suscitare un botta e risposta tra le varie parti. Dopo una dichiarazione del Sindaco di Nicosia il Consigliere Malfitano così risponde al primo cittadino:
“Nella Nota della Regione Siciliana – Presidenza Dipartimento Protezione Civile – del 14.01.2008, prot. N. 1722 il cui oggetto riguarda le attività comunali e intercomunali di protezione civile – impiego del volontariato – indirizzi regionali – art. 108 Dlgs n. 112/98 si chiarisce in maniera chiara il ruolo del sindaco nel caso di evento calamitoso.
Il Sindaco Catania ha affermato in un articolo di stampa del 01.11.2008 che, nella qualità di sindaco e capo della Protezione civile comunale, suo specifico, tra le sue competenze in merito all’incendio di Ferragosto, era soltanto il compito di coordinare gli interventi.
Alla luce della nota sopra citata, invece, si evidenzia come la vigente normativa, nazionale e regionale, attribuisce al Sindaco il ruolo di autorità comunale di protezione civile affidando allo stesso la responsabilità della prima risposta all’evento calamitoso.
Infatti, ai sensi dell’art. 15, comma 3, della Legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Il sindaco è autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale”.
Al fine di assicurare un’efficace risposta agli eventi calamitosi (incendi, alluvioni, frane, terremoti, etc,), il Sindaco deve organizzare efficacemente “in tempo di quiete” la Struttura Comunale di Protezione Civile.
La Struttura Comunale di Protezione Civile, diretta dal Sindaco, è generalmente costituita dall’Ufficio Comunale di Protezione Civile, dal responsabile comunale di p.c., dagli altri funzionari comunali referenti delle funzioni di supporto del COC (Centro Operativo Comunale) e di quelle del presidio territoriale, dal Gruppo Comunale di p.c. e dalle associazioni di volontariato convenzionate, aventi sede nel comune, nonché dai materiali, mezzi ed attrezzature di pertinenza.
In un moderno ed efficiente sistema di protezione civile non appare più accettabile che il Comune non abbia a disposizione almeno un gruppo o associazione di protezione civile. Tale situazione, difatti, appare pregiudizievole per lo sviluppo delle attività di protezione civile che competono al Sindaco ed al Comune.
Appare pertanto necessario costituire, formare ed equipaggiare specifici Gruppi Comunali di volontariato, dipendenti dal Sindaco, per svolgere una efficace azione di protezione civile ovvero favorire la nascita di Associazioni di volontariato di protezione civile da convenzionare con il Comune.
A tal fine la nota sopra citata recita che ciascun Sindaco dovrà pertanto attivarsi con urgenza, attraverso la propria Struttura Comunale di p.c., per conseguire entro un termine di tempo ragionevole (6 mesi dalla nota regionale) il prioritario obiettivo di dotarsi di una efficiente struttura di volontariato al fine di conseguire quella minima “operatività” che gli consenta una prima azione di “contrasto” dell’evento e dei suoi effetti e, più in generale, una prima azione di protezione civile.
Chiedo al Sindaco Catania quanto di questa minima operatività è presente nel territorio nicosiano?
Inoltre il Sindaco, in fase di quiete, provvede ad organizzare la Struttura Comunale di P.C. ed a verificarne la funzionalità e la prontezza di risposta, riservando, pur nei ridotti spazi di bilancio, una somma per l’incentivazione delle attività di p.c. e del volontariato, ed in particolare cura e/o promuove:
– Il potenziamento delle attrezzature e dei mezzi del volontariato e prioritariamente dei dispositivi di protezione individuale;
– La realizzazione di corsi di formazione, di addestramento ed esercitazioni periodiche ivi comprese evacuazioni di edifici scolastici e di importanza rilevante e/o strategici;
– La redazione dei piani di protezione civile avvalendosi anche delle professionalità reperibili nel volontariato;
– La redazione di un’anagrafica delle forze di volontariato, tenendo aggiornato l’elenco, con le relative dotazione di mezzi ed attrezzature, delle Associazioni di Volontariato presenti sul proprio territorio comunale, regolarmente iscritte al registro regionale;
– La diffusione di una cultura di protezione civile nei cittadini attraverso l’azione dei volontari.
Mi chiedo quante di queste disposizioni il nostro Sindaco ha ottemperato nel nostro Comune?
Non dimentichiamo, altresì, che come previsto dalle attuali indicazioni nazionali e regionali ed in particolare da quelle del “Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di protezione civile”, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri d’intesa con le regioni, le fasi di allertamento (codice verde, codice giallo, codice arancio, codice rosso) prevedono che sia compito esclusivo del Sindaco attivare ogni tipo di azione in base ai vari codici. Ogni tipo di intervento si realizza solo per iniziativa esclusiva del Sindaco.
Il Sindaco, quale autorità comunale di protezione civile, è altresì il responsabile della prima risposta all’evento che si concretizza.
Nell’allarme codice rosso, è il Sindaco che rinforza il COC (centro Operativo Comunale) ed il presidio territoriale con uomini e mezzi e garantisce le attività di soccorso, evacuazione ed assistenza alla popolazione chiedendo l’aiuto della Regione, del Prefetto e della Provincia.
Nella fattispecie dell’incendio di Ferragosto, mi domando quanto il Sindaco Catania ha ottemperato all’obbligo di garantire le attività di soccorso sanitario (richiesta di attivazione delle Unità di Rianimazione Mobile) alle popolazioni e al personale impegnato nello spegnimento e soccorso delle persone coinvolte?
Se altri enti o figure istituzionali hanno avuto ruoli e responsabilità rilevanti in merito alla gestione dell’emergenza incendio di Ferragosto, dalla normativa e disposizioni vigenti si evince in maniera netta il ruolo unico e fondamentale di responsabile della prima risposta e di referente privilegiato e insostituibile, anche nel caso di un intervento interfaccia, ricoperto dal nostro Sindaco Catania: altro che il semplice ruolo di coordinatore!
Alla luce di quanto appena esposto e soprattutto della tragica esperienza vissuta nell’incendio di Ferragosto, ritengo più che mai attuale una riflessione seria sul ruolo avuto dal nostro Primo Cittadino, quale autorità locale di protezione civile, durante l’incendio del 15 agosto e altresì urgente una verifica sull’attuale “macchina” di Protezione Civile Comunale del Comune di Nicosia, secondo le disposizioni della nota regionale sopra citata e dell’intera normativa vigente”.