Igor Righetti a studenti: Attenti a non finire nel letame mediatico

Igor Righetti, docente di Linguaggi radiotelevisivi all’Università di Roma Tor Vergata, autore e conduttore del programma sui linguaggi della comunicazione “Il ComuniCattivo” su Radio 1 Rai si rivolge agli studenti di destra e di sinistra che stanno manifestando in questi giorni mettendoli in guardia dai rischi di strumentalizzazione politica
Dice l’esperto di comunicazione: “Manifestare è un diritto sancito dalla Costituzione. Usate creatività e ironia, lasciate stare la volgarità e la violenza che inficiano l’efficacia comunicativa del messaggio e che fanno il gioco di chi vuole strumentalizzare per fini politici le vostre proteste. A livello mediatico una lezione davanti a Montecitorio vale mille sputi contro l’auto di un politico (e non si perde il sapere). Un coro, anche se stonato, che canta una canzone dissacrante vale mille spintoni, uno slogan creativo batte una qualunque banale quanto animalesca rissa. Oggi in comunicazione vincono i messaggi che non ti aspetti in quanto viviamo in una società sempre più becera e volgare bombardata da messaggi comunicativi tutti uguali che fanno leva sugli istinti più bassi dell’essere umano. Non scimmiottate alcuni programmi televisivi che voi stessi contestate. I messaggi di insulto e volgari che scendono a compromessi con l’intelligenza vanno a far parte del letame mediatico. Uno studente non deve cadere nell’errore di usare il linguaggio degli slogan da stadio. Ogni ambito ha il proprio codice linguistico da rispettare, le proprie regole. Nel mio corso ‘Teoria e tecnica del Linguaggio radiotelevisivo” alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata sto organizzando incontri per far dialogare gli studenti con i professionisti del mondo del giornalismo radiotelevisivo, della politica e dello spettacolo. La lezione su ‘Comunicazione politica e media’ alla quale avevo invitato il ministro ombra dell’Ambiente Ermete Realacci e il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl Italo Bocchino è stata contestata in modo pacifico con slogan e cori (a livello creativo si poteva fare di meglio senza scendere nella volgarità) ma gli studenti non hanno ostacolato la lezione che si è così svolta fino in fondo dando quindi la possibilità di parlare anche all’esponente del Governo. Ma bastano due guardie del corpo che accompagnano il politico per parlare di ‘intervento della polizia’ ed è sufficiente che in un gruppo ci sia uno studente che faccia come i lama contro l’auto di un deputato per dire che è stata ricoperta di saliva. Lo slogan di sessantottina memoria ‘Una risata vi seppellirà’ che i più giovani ricordano come sottotitolo del film comico ‘Scary movie 3’ deve farvi riflettere. Soltanto così riuscirete ad attirare l’attenzione di chi è frastornato da continui richiami comunicativi. E a non essere strumentalizzati”.