Solenne esposizione di Maria Santissima della Visitazione Patrona di Enna

Enna. Dopo quasi un mese di celebrazioni è finalmente giunto il giorno della solenne esposizione di Maria Santissima della Visitazione che verrà traslata dalla cappella votiva all’altare maggiore. Si tratta di un evento tanto atteso dagli ennesi che potranno così salutare la Patrona di Enna, la Madre Celeste su cui i fedeli ennesi riversano le loro preghiere e l’atto d’affidamento. Già dalle prime ore del pomeriggio il Duomo inizierà ad accogliere i fedeli che non vorranno perdersi il momento in cui il vicario foraneo mons. Francesco Petralia ed il rettore della confraternita Maria Ss. della Visitazione, Mimmo Valvo, saliranno ai piedi della cappella per esporre il simulacro della Madonna che, come per incanto, illuminerà gli occhi commossi dei presenti che si lasceranno trasportare in un applauso di gioia e di saluto alla Vergine Santa patrona degli ennesi.
Il rito della solenne esposizione avviene nel giorno dei Santi Pietro e Paolo e proprio dalla chiesa di San Pietro, alle 18,30, avrà inizio la processione che permetterà di aprire la cappella dei Marmi. Questa tradizione, ha spiegato il rettore Mimmo Valvo, si svolge da circa venti anni e “per noi confrati l’apertura è un momento di grande gioia che anticipa di tre giorni la grande festa”.
La cappella che custodisce la Patrona verrà aperta alle 19 e seguirà una breve processione all’interno del Duomo dove, tra due ali di folla, il simulacro della Madonna raggiungerà l’altare maggiore e qui verrà elevato agli onori dell’altare.
Alle 20, infine, inizierà la celebrazione eucaristica che concluderà questa importante giornata che avrà permesso ai fedeli di salutare la propria Madre.
La data del 29 giugno, giorno in cui viene esposto il simulacro della Madonna, ha radici ben lontane e trova spiegazione nell’arrivo del simulacro di Maria Santissima della Visitazione ad Enna. Nel 1412 la statua della Madonna arrivò alle pendici di Castrogiovanni dove ad attenderla vi erano i nobili ed i componenti del clero della città che, però, non poterono alzare il simulacro per la misteriosa pesantezza; furono i contadini a portare, a piedi nudi, la Celeste Patrona in città. L’arrivo del simulacro fu un evento di straordinaria bellezza per gli ennesi che tra due anni ne potranno festeggiare i seicento anni di anniversario. A tal proposito la confraternita pensa già all’organizzazione dell’evento che, spiega Valvo, “sia dal punto di vista religioso che culturale sarà un avvenimento unico per Enna e per la confraternita che dovrà essere protagonista”.
William Savoca