Sicilia. Brucellosi: maggiori controlli sanitari con i progetti obiettivo

L’assessorato regionale della Salute incentivera’ i controlli sanitari sulla popolazione animale (soprattutto per la eradicazione della brucellosi e per la prevenzione del randagismo) e chiedera’ alle aziende sanitarie siciliane di presentare in tempi estremamente rapidi progetti obiettivo che siano in linea con il piano sanitario e che saranno finanziati dall’assessorato con i fondi delle prevenzione.
Particolare attenzione sara’ data alle province in cui si registra una popolazione animale elevata come quelle di Enna e Ragusa dove l’economia locale e’ basata molto sull’attivita’ agro-silvo-pastorale.
Le rassicurazioni sono state fornite in mattinata all’Assemblea Regionale Siciliana, nella riunione della sottocommissione d’inchiesta sui condizionamenti della criminalita’ organizzata nei finanziamenti comunitari del comparto agricolo siciliano all’apposita commissione dell’Ars, dal direttore del dipartimento attivita’ sanitarie Lucia Borsellino, delegata dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo.
“I problemi – ha detto l’assessore Russo, assente per impegni a Roma – si risolvono affrontando tutte le questioni con responsabilita’, nel rispetto delle regole e dei tempi necessari.
Vogliamo evitare certi errori del passato, tipici di questa terra, quando magari le spinte clientelari erano piu’ forti della necessita’ di rispettare le piu’ elementari regole di buona amministrazione. Di certo non servono gli inutili allarmismi, alimentati sui giornali in quest’ultimo periodo”.
L’audizione era stata sollecitata per affrontare le criticita’ “causate agli allevatori siciliani dal ridimensionamento del lavoro svolto dai servizi veterinari provinciali”.
“Due anni fa – spiega la Borsellino – abbiamo trasformato i contratti di diritto privato dei medici veterinari delle Asp in incarichi ambulatoriali a tempo indeterminato, tutelandone la professionalita’ ma di fatto riducendo la forza lavoro per restare all’interno della massa finanziaria a loro destinata. Non sarebbe stato corretto prolungare l’orario di lavoro dei veterinari senza una adeguata programmazione: con i progetti obiettivo, correttamente finanziati, saremo in grado di dare una forte risposta al sistema, pagando ai veterinari le ore in piu’ che saranno effettivamente necessarie per effettuare i controlli suppletivi chiesti dagli allevatori siciliani. In questo modo realizzeremo un importante intervento di prevenzione, offrendo agli allevatori maggiori garanzie sulla salute dei propri capi e ai cittadini piu’ sicurezza sulla filiera alimentare”.
La Sicilia intanto, proprio nella provincia di Enna, fara’ partire una sperimentazione pilota per l’informatizzazione di alcune procedure burocratiche piuttosto complesse che riguardano la movimentazione dei capi di bestiame verso altre aziende o verso il macello.
Attualmente, l’allevatore che vuole spostare il proprio capo deve stampare un “modello di provenienza” (a casa propria se ha un collegamento internet) o presso un patronato (Coldiretti, Copnfagricoltura, CIA, Associazione Allevatori) e recarsi al servizio veterinario dell’Asp per l’attestazione sanitaria e la firma da parte del veterinario.
Grazie a questo progetto sperimentale che sara’ definito la prossima settimana a Teramo presso l’IZS di Abruzzo e Molise, l’allevatore da casa propria potra’ segnalare la movimentazione al Servizio veterinario che, attraverso i sistemi informatici, vedra’ la richiesta di movimentazione e potra’ autorizzare lo spostamento con firma elettronica. L’allevatore ricevera’ una conferma automatica e potra’ spostare il proprio capo. La documentazione di scorta viaggera’ attraverso i sistemi informatici e sara’ resa disponibile presso l’azienda o il macello di destinazione. In pratica, l’allevatore non dovra’ piu’ perdere tempo per lunghe code presso il servizio veterinario, ne’ recarsi presso altri comuni, se la propria azienda si trova in un comune non provvisto di ufficio veterinario.