Enna. Assolto giovane egiziano per violazione decreto espulsione

Enna. E’ stato assolto perchè il fatto non costituisce reato il giovane egiziano, Talal Mohumed Nassef, di 26 anni che aveva un decreto di espulsione da parte della Questura ennese, arrestato dalla polizia proprio perché aveva violato il decreto di espulsione, ma non era partito perché non aveva i soldi e in Egitto era in corso una rivoluzione popolare che ha provocato la caduta del governo di Moubarak.
Il giudice del processo con il rito per direttissima, David Salvucci, ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Carmelo Lombardo, emettendo la sentenza di assoluzione nei suoi confronti. Il giovane egiziano era stato trovato nell’abitazione di un pregiudicato di Aidone, al momento di una perquisizione effettuata della squadra mobile e dagli uomini del commissariato di Piazza Armerina, ed è stato accompagnato al Centro di permanenza temporanea di Pian del Lago a Caltanissetta, da dove poi si provvederà ad estradarlo, non appena la situazione politica nel suo paese ritornerà alla normalità. “Non era riuscito a partire – ha dichiarato l’avvocato Carmelo Lombardo – perché appena uscito dal carcere, dov’era finito sempre perché non aveva provveduto ad eseguire il provvedimento di rimpatrio, si trovava senza soldi e per partire si sarebbe dovuto recare a Catania,via aereo per Roma e quindi al Cairo; inoltre, in Egitto era scoppiata la rivoluzione q uindi, temeva per la sua vita ed allora ha deciso di rimanere ancora in provincia di Enna”. L’egiziano era stato trovato nell’abitazione di un soggetto, che aveva dei precedenti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. “Quando mi hanno notificato l’ordine di espulsione –ha dichiarato Talal Moumhed Nassef – ero stato appena scarcerato. Mi dissero che avevo cinque giorni di tempo per andare al più vicino posto di frontiera e lasciare il territorio nazionale. Non avevo i soldi per partire ma c’era anche il fatto che i collegamenti con l’Egitto erano interrotti”.