Enna. Consiglio nazionale forense annulla elezione di quattro consiglieri

Enna. Una bomba a ciel sereno quella arrivata dal Consiglio nazionale forense all’Ordine degli avvocati ennese. Infatti il consiglio nazionale forense (Cnf), che è organo di autogoverno dell’avvocatura, ha annullato l’elezione di quattro dei nove consiglieri in carica (Sergio Bonincontro, Alessandro Faraci, Gianpiero Cortese e Paolo Nasonte), ordinandone il ballottaggio. Secondo gli avvocati che hanno presentato il ricorso, vale a dire gli avvocati Piero Mela, Eleanna Parasiliti, Sabina Giunta, Salvatore Bevilacqua e Patrizia Di Mattia, alle elezioni del febbraio 2010 i consiglieri in carica, allora presieduti dall’avvocato Alessandro Faraci, avrebbero illegittimamente abbassato il quorum, non calcolando schede nulle e schede bianche, a quota 114 (voti), e in questo modo sarebbero stati eletti al primo turno anche i quattro consiglieri, oggi dichiarati decaduti. Il Consiglio nazionale, che è presieduto da Guido Alpa, dichiara che per il quorum sono validi anche “voti nulli e schede bianche”. Il presidente del consiglio dell’Ordine ennese, Giuseppe Spampinato, non interessato dal ricorso, deve rispettare i dettami del Consiglio nazionale per cui dovrà indire le elezioni di ballottaggio. “Si trattava – dichiara Spampinato – di un contenzioso elettorale tra quattro consiglieri proclamati eletti e altri avvocati candidati che impugnarono la proclamazione, effettuata dall’ufficio elettorale del precedente consiglio dell’ordine”. Spampinato dice anche che il consiglio dell’ordine “procederà agli adempimenti conseguenti considerato che la sentenza del Consiglio Nazionale è esecutiva per legge”. Il contenzioso elettorale, comunque, non si è ancora esaurito poiché, allo stato attuale, non è maturato il termine per l’impugnazione in Cassazione. Il consiglio dell’ordine, in attesa delle elezioni, continuerà a espletare le proprie funzioni nella consapevolezza degli impegnativi programmi dell’avvocatura sia per le funzioni istituzionali, sia per i nuovi adempimenti conseguenti alle recenti riforme, appena entrate in vigore sulla mediazione. “ Continueremo a lavorare – continua Spampinato – anche sulla formazione e l’innovazione informatica e telematica, che trasformerà molti degli adempimenti soprattutto nel processo civile”. “Sono felice – dichiara Pietro Mela, uno dei ricorrenti – che sia stato affermato prima ancora che un principio di diritto, un principio di giustizia. Ora mi auguro che la sentenza avrà immediata attuazione in modo da restituire al consesso forense ennese la tranquillità che è mancata in questi ultimi tempi”.