Valguarnera. Tutti i massa media hanno parlato della Giudice confezioni e del Real Madrid

Valguarnera. Un impatto mediatico di queste proporzioni non se lo sarebbe aspettato nessuno. La notizia che la “Giudice confezioni SpA” di Valguarnera, considerata come una piccola “cenerentola”, avrebbe vestito il mitico Real Madrid di Josè Mourinho, ha fatto in pochi giorni il giro del mondo. Media italiani e stranieri si sono buttati a capo fitto sulla vicenda per diversi giorni; i vertici dell’azienda, tempestati da telefonate e interviste a ritmo battente. Sky, Rai, Mediaset, quotidiani nazionali e internazionali hanno fatto a gara per contendersi ogni curiosità; increduli e meravigliati, più che altro, che un’azienda dell’estrema periferia d’Italia, sebbene rinomata e presente sul mercato internazionale da 45 anni, potesse vestire la squadra più blasonata al mondo. Come se nella stessa Madrid, Londra, Parigi o Milano mancassero aziende di lusso. Misteri e magie della vita che si intrecciano tra loro e ti fanno capire che, a volte i sogni si realizzano e che il lavoro, la serietà, la tenacia, la dedizione, la bravura, alla lunga possano pagare. Giovanni Zuccalà contitolare dell’azienda e responsabile commerciale non sta nella pelle: “Continuo ancora a ricevere telefonate da tutte le parti del mondo: da amici, conoscenti, aziende fornitrici, clienti che si congratulano con noi. Per noi è stato un grosso successo in termini mediatici e d’immagine, ma è soprattutto un orgoglio per la Sicilia intera e per il paese di Valguarnera,sconosciuto sino in questo momento alla stragrande maggioranza della gente.” L’auspicio è che tutto questo can can mediatico possa consentire un “ritorno” economico e non sarebbe poco, considerata la crisi che da anni investe tutto il settore tessile. E’ stata proprio Valguarnera (nel recente passato capitale del tessile in Sicilia), a pagare il conto più salato, con due aziende con circa 400 maestranze + l’indotto, obbligate a chiudere battente nell’arco di poco tempo, con grave riflesso sull’economia locale. Maestranze successivamente costrette a trovare maggior fortuna al Nord Italia. Intanto si conoscono altri particolari su come i “galactios” abbiano scelto proprio la Giudice per realizzare i loro abiti di rappresentanza. A Milano esiste una società di nome “Almy Srl”. specializzata nel settore lusso della moda e che opera prevalentemente nei mercati del Centro e Sud America. Tra I soci ci sono due valguarneresi, Francesco Cocilovo e Felice Alessi, il primo export- manager della società, la quale collabora con marchi tra i più famosi al mondo: Kenzo, Loro Piana, Ferretti, Borsalino ed anche la Giudice Spa. Fatale un incontro a Città del Messico tra lo stesso Cocilovo e Clemente de Zamora, quest’ultimo titolare di una grossa azienda madrilena. Quando questi propose a Cocilovo se era in grado di indicare una importante azienda per vestire il grande Real, Cocilovo non ebbe dubbi e pensò subito alla Giudice. Bastò una telefonata per fissare un’incontro tra l’establishment madrileno e l’azienda valguarnerese. Il resto è storia recente. “E’ stato motivo d’orgoglio per me –afferma soddisfatto Cocilovo- veicolare un’azienda del mio paese in un circuito mediatico- internazionale”.

Rino Caltagirone