Gagliano. Angela La Ferrera sarà consacrata nell’Ordo Virginum

Gagliano. Nella basilica cattedrale di Nicosia, Angela La Ferrera sarà consacrata nell’Ordo Virginum, ordine che emerge nel vasto concerto della vita consacrata come realtà antica e nuova al tempo stesso. La novità sta nel fatto che anche una vergine laica viene consacrata dal Vescovo con atto pubblico e solenne, acquistando un rilevanza esplicita e pubblica di fronte alla comunità. Presente fin dai primi secoli dell’era cristiana, nel tempo tale rito venne abolito, ma, su indicazione del Concilio Vaticano II, fu ripristinato nel 1980. Oggi le consacrate in Italia sono circa 450. Nella diocesi di Nicosia le prime vergini furono consacrate nel 2003 e Angela La Ferrera sarà la sesta. La sua è una vocazione maturata nel tempo. Germogliata nella gioventù, è passata attraverso varie vicissitudini e trova approdo all’età di cinquantacinque anni. “Ho percepito la chiamata alla vita consacrata, con chiarezza, quando avevo poco meno di diciassette anni – dice – Ho cercato di concretizzarla dopo il completamento dei miei studi, passando attraverso le difficoltà di un’aspra opposizione familiare. Tra il 1985 e l’86 sono vissuta per circa un anno e mezzo in una comunità di vita eremitica nei pressi di Assisi. Mi sono poi trasferita a Medjugorie, dove sono rimasta per tre anni e mezzo e dove avevo contato di poter vivere la mia vita, ritenendolo il più importante monastero del mondo, rimanendovi fino allo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia del 1991. Partita da lì per una programmata visita in famiglia non ho più potuto farvi ritorno per motivi contingenti. Dopo qualche tempo, trovandomi nella necessità di lavorare, mi sono inserita nella scuola media, dove tuttora insegno Lettere. Gli anni successivi sono stati tutt’altro che felici perché, mentre continuavo ad aspirare alla vita consacrata, mi riusciva impossibile e persino impensabile configurarmi all’interno di una congregazione religiosa. Fino alla comparsa dell’Ordo Virginum, forma di vita consacrata che trova il proprio radicamento nel cuore stesso della Chiesa, senza la mediazione di congregazioni o istituti di vita religiosa, bensì in maniera diretta. In esso ho trovato come un vestito fatto sulla mia misura. Nonostante ciò, prima di arrivare al traguardo della consacrazione, sono trascorsi ancora diversi anni. Il motivo principale di questo indugio è dovuto alla difficoltà di cogliere pienamente l’identità dell’Ordo Virginum. Di fatto esso non presenta ancora un’identità del tutto definita e attende una più approfondita riflessione sul piano teologico ed ecclesiologico. Si potrebbe dire che questa scelta sia meno radicale e impegnativa rispetto ad altre forme di vita consacrata. Al contrario, credo che questa dia una configurazione più piena e significativa al ruolo della donna nella Chiesa e, per certi versi, nella società”.

Valentina La Ferrera