Rimonta Branciforti: con il Gionico è 1-1

Leonforte. Il ritorno in campo, dopo un mese di stop, si conclude con il segno X per la Branciforti, che, in rimonta e in dieci uomini per gran parte dell’incontro, strappa un pari al Gionico di Adrano al termine di una partita contraddistinta soprattutto dal nervosismo e dalla tensione. Eppure la partita, per la Branci, sembrava scorrere su binari ben diversi nei primissimi minuti, con delle belle azioni e una buona occasione al quarto minuto non finalizzata al meglio da Ingrassia. Più preciso, invece, l’attaccante della squadra ospite Cavallaro, che al sedicesimo minuto, complice una disattenzione della retroguardia rossonera, ha il tempo di controllare il pallone in piena area e di trafiggere l’incolpevole Lattuga tra i pali. E’ il vantaggio del Gionico, che pochi minuti dopo protesta per un presunto fallo da rigore di Ingrassia (protagonista in negativo della partita) su Laudani. L’arbitro Sinatra ammonisce l’esterno della formazione di Adrano, optando per la simulazione. Scelta discutibile, non sarà l’unica nel corso della sfida. La Branci prova la reazione al ventiduesimo con Proto che, servito da Mannarà, sciupa con un tocco di troppo nel controllo una buona chance davanti al portiere. La svolta della partita, però, arriva a cinque minuti dall’intervallo, quando Ingrassia dopo un contrasto, quasi inspiegabilmente, sferra un calcione al difensore avversario Pedicaro. Rosso diretto, decisione incontestabile. Primo tempo che termina con il vantaggio del Gionico e con una Branciforti nervosa e poco lucida nell’impostare la manovra. Inaspettatamente, invece, le cose cambiano nella seconda frazione di gioco, nella quale i rossoneri, nonostante l’inferiorità numerica, partono con il piglio giusto. Già al sesto minuto Parisi avrebbe l’occasione per pareggiare i conti, ma calcia debolmente verso la porta difesa da Cottone. Pochi minuti dopo è Mannarà ad andare vicino al gol, con una punizione di poco fuori. La punizione in questione, a dire il vero, diventa subito oggetto di un’aspra polemica per la mancata espulsione di Pedicaro, reo, secondo i padroni di casa, di un fallo da ultimo uomo sullo stesso Mannarà, lanciato verso la porta. Il terzino del Gionico se la cava con una semplice ammonizione. E’ il preludio al gol che arriva al sedicesimo minuto con Fabrizio Licata, entrato da pochi minuti, che di testa ribadisce in gol un perfetto cross di Leanza. E’ di nuovo parità, ma la Branciforti sembra avere una marcia in più, incitata da un pubblico, forse, mai cosi partecipe. Al diciannovesimo minuto Licata, decisivo il suo ingresso in campo, cerca la doppietta, ma il suo tentativo non va a buon fine. Poco dopo altro episodio sospetto: Pedicaro, ammonito pochi minuti prima come già ricordato, smorza con la mano un cross di Giunta, il collaboratore dell’arbitro segnala l’irregolarità, l’arbitro fischia giustamente la punizione, ma non estrae il secondo giallo; inevitabili le proteste della panchina rossonera, che chiede a gran voce l’espulsione del giocatore. Ennesimo episodio molto dubbio, ennesima decisione arbitrale poco convincente. Ma la partita non è finita e al ventiseiesimo Mannarà, servito da una bella verticalizzazione di Varveri, si ritrova da solo davanti al portiere, lo dribbla, defilandosi un po’, ma conclude debolmente verso la porta avversaria, consentendo ai difensori del Gionico di recuperare in tempo la palla indirizzata verso la porta.

Il tabellino
Branciforti S.P.D. – Gionico A.S.D. 1-1 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 16′ pt Cavallaro e 16′ st Licata F.
Branciforti: Lattuga; Gallo, Stanzù, Barbera, Leanza (43’st Sottile); Ingrassia, Giunta, Rosano D. (30’st Buttafuoco) Parisi (8′ st Licata F.); Mannarà, Proto (1’st Varveri). Allenatore: Licata A.
Gionico: Cottone; Pedicaro (23′ st Cantali), Gemellaro, Lanza, Lo Curlo; Di Stefano (35’st La Mela), Cuscani, Ciadamidaro, Laudani (31’st Cavallaro A.); Cavallaro, Avellino. Allenatore: Di Stefano A.
Note: Espulso Ingrassia al 35′ pt. Ammoniti: Di Stefano, Laudani, Ciadamidaro, Pedicaro, Rosano, Leanza.
Arbitro: Sinatra
Assistenti: Incognito e Vitrano