Piazza Armerina. Maltempo e pioggia danneggiano monumento a Generale Cascino

Piazza Armerina. Restilyng reso necessario dal maltempo di questo rigido inverno per uno dei soldati in bronzo posti nella prima linea del noto monumento dedicato al Gen. Antonino Cascino.
Il monumento che a Piazza Armerina fu dedicato negli anni ‘40 del periodo fascista al concittadino Antonino Cascino ha avuto bisogno di un intervento urgente ed immediato. Il complesso monumentale che si trova nella piazza dedicata anch’essa al Generale ricopre un’area alquanto vasta ed incuriosisce non poco i turisti che per la prima volta lo vedono per le sue dimensioni e le sue fattezze. Su un pilastro centrale è posta la statua in bronzo di Cascino che guida le truppe militari rappresentate da otto soldati anch’essi in bronzo aggrappati sulle rocce del Carso e spronati nell’azione militare dalla famosa frase pronunciata dal generale “Siate la valanga che sale“ incisa a lettere cubitali nella parte frontale del monumento.
La statua di uno dei militi posti in prima linea si era quasi totalmente staccata dalla base a causa delle infiltrazioni d’acqua nelle rocce che formano la base riproducendo le rocce carsiche.
La posa della prima pietra del monumento avvenne nel 1939, mentre nel giugno del 40 il complesso fu inaugurato con una cerimonia che ebbe una risonanza nazionale nell’Italia fascista, alla presenza di Carlo Delcroix, Medaglia d’Argento al Valor Militare che fu tra i fondatori dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra e che poi nel 1924 ne divenne il presidente.
Cascino, eroe della prima guerra mondiale, dopo la battaglia del Vodice, per la quale fu insignito della medaglia d’argento al Valor Militare, fu promosso tenente generale, a capo dell’8ª Divisione, formata dalle brigate “Avellino” e “Forlì”. Il maestro Arturo Toscanini, ammirando il coraggio di Cascino raggiunse il Monte Santo e diresse una banda militare, che suonò dal 25 al 29 agosto 1917 inni e canzoni patriottiche in faccia agli austriaci. Nel tentativo di conquistare Monte San Gabriele il 15 settembre del 1917 Cascino fu gravemente ferito a una coscia da una scheggia di granata austriaca ma rifiutò il ricovero in ospedale, per garantire con la sua presenza la tenuta della posizione. Il suo successivo ricovero giunse troppo tardi. Dopo 12 giorni di agonia, il generale Cascino morì all’ospedale di Quisca. Alla memoria di Cascino fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare e a guerra finita le sue spoglie mortali furono traslate nel Pantheon dei Siciliani di Palermo.

Marta Furnari