Salvo Fleres e la crisi delle carceri ne parla ad Enna

Enna. Carceri sovraffollate, polizia penitenziaria deficitaria in Sicilia, la necessità urgente di un’amnistia per i reati minori per cercare di risolvere un problema importante per tutta l’Italia. E’ stata questa la sintesi della relazione annuale sull’attività svolta dal senatore Salvo Fleres nella sua qualità di garante per la tutela dei diritti dei detenuti per il loro reinserimento sociale. Una relazione che il senatore Fleres ha presentato presso sala Proserpina, alla presenza del sindaco Paolo Garofalo, che è anche funzionario direttivo dell’ufficio del Garante di Catania, dell’onorevole Ugo Grimaldi, del presidente dell’associazione forense Vito Pirrone, del presidente delle terza commissione comunale Roberto Falciglia. Paolo Garofalo ha spiegato perché ha voluto promuovere questo incontro ad Enna in quanto è tra i promotori di un’iniziativa che vorrebbe la partecipazione dei comuni alla vita dei detenuti ed a promuovere un disegno di legge che consenta ai sindaci di entrare nelle carceri senza alcuna autorizzazione per rendersi conto da vicino della situazione che si vive all’interno del carcere sia come detenuto che come agenti di polizia penitenziaria. Paolo Garofalo sarà a Roma il giorno di Pasqua per partecipare alla marcia per il miglioramento della situazione nelle carceri e per la concessione di un amnistia. Le cifre sciorinato dal senatore Salvo Fleres sono impressionati, specie per la Sicilia, dove i detenuti sono 7.714 di cui 1.725 sono straneri ristretti in 31 strutture carcerarie che ne possono contenere appena 4500, con un organico di polizia penitenziaria che ha bisogno di ben 800 agenti da distribuire nelle carceri siciliane. Salvo Fleres, che ha voluto sottolineare che non ha alcun compenso per l’incarico di garante, ha voluto sottolineare che si possono intraprendere nuove vie per espiare la pena, non sempre il reato debba avere come espiazione il carcere, si possono scegliere soluzioni alternative come la utilizzazione dei detenuti in servizi sociali. Ci sono sovraffollamenti notevole come a Pagliarelli di Palermo sono ristretti 1500 detenuti, a Catania dove sono il triplo di quello consentito, poi c’è il carcere di Gela che ne contiene appena 38 e questo perché manca il personale. “Ci sono 1.684 detenuti in Sicilia che sono in attesa del primo giudizio – ha dichiarato Salvo Fleres – abbiano chiesto che i detenuti che si comportano bene possano avere uno scontro di pena. Quello che dispiace che ci sono carceri che potrebbero aprire e che si trovano in condizioni buone, ma non diventano attive perché manca il personale, così come non si riesce ad intervenire per migliorare la situazione delle carceri a livello strutturale in Sicilia perché la burocrazia blocca tutto”.