Messaggio pasquale del vescovo Pennisi alla comunità diocesana armerina

Piazza Armerina. Il vescovo Michele Pennisi in prossimità della Santa Pasqua 2012 ha desiderato diramare alla comunità diocesana armerina, un messaggio di speranza e redenzione.
Il presule rivolgendosi ai fedeli delle dodici comunità che compongono il territorio diocesano dice: “Con Cristo Risorto non solo Gesù di Nazareth ma anche Dio è nostro contemporaneo. Il filosofo Kierkegaard scriveva: “L’unico rapporto etico che si può avere con Cristo è la contemporaneità”. Noi non siamo gli ammiratori di un defunto famoso, ma i discepoli di un Vivente, che sta realizzando il Regno di Dio come regno di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace sulla terra come nel cielo. Noi, che a Pasqua lo celebriamo come nostro contemporaneo, siamo incaricati di lavorare con lui al suo progetto per il Regno nel tempo presente”.
Pennisi continua sottolineando la originalità del messaggio pasquale: ”È la presenza di Cristo risorto nella Chiesa attraverso il suo Spirito oggi, non la sua attualità che può esigere la mia fede. Per chi crede in lui, relegare Gesù nel passato è impossibile, perché significherebbe tagliare il legame che unisce la nostra esistenza alla sua. È proprio perché Gesù è risorto dai morti egli è vivo in un modo unico e nuovo e può essere con noi una presenza viva, che percepiamo nella preghiera, nell’ascolto della parola di Dio e nei sacramenti e nel servizio animato dalla carità ai poveri. Attraverso l’Eucaristia la Chiesa, facendo memoria non simbolica ma reale del mistero pasquale di Gesù, viene resa dalla potenza dello Spirito Santo contemporanea di Gesù, vive in lui e di lui e così realizza e costruisce se stessa”.
Pennisi parlando alla comunità diocesana conclude facendo riferimento al convegno della Chiesa Italiana su “Cristo nostro contemporaneo” dello scorso febbraio: “ Il cardinale Camillo Ruini –dice il vescovo- ha affermato: “Gesù rimarrà sempre nostro contemporaneo, perché vive con noi e per noi nell’eterno presente di Dio. Affinché però anche noi viviamo da suoi contemporanei, con lui e per lui, mi sembra necessario che oggi la missione ritorni ad essere quello che è stata all’inizio: una scelta di vita che coinvolge l’intera comunità cristiana e ciascuno dei suoi membri, secondo le condizioni concrete della sua esistenza”. La testimonianza di una vita trasformata dall’incontro con Gesù è il presupposto della nuova evangelizzazione e la missione che Cristo risorto nostro contemporaneo affida a noi cristiani in questo terzo millennio”.

Marta Furnari