Enna ha il più alto carico fiscale in Sicilia, aumentano i poveri 22%

Il capoluogo ennese un primato lo ha raggiunto,visto che è al primo posto nel carico fiscale procapite con 452 euro l’anno, appena dietro c’è Siracusa, ma chiaramente le condizioni finanziarie di Siracusa sono totalmente diverse. Per l’Amministrazione comunale diventa molto difficile elaborare un bilancio di previsione tenuto conto dei numerosi tagli della Regione e dello Stato, del decreto Salva Italia che sicuramente dal comune di Enna riceverà 3 milioni e mezzo di euro, provenienti per la maggior parte dall’Imu. Il calo dei trasferimenti sta mettendo in difficoltà il sindaco Paolo Garofalo e l’assessore al bilancio Vittorio di Gangi nella stesura del bilancio di previsione perché i conti non tornano, per il comune di Enna i trasferimenti scendono dai 18 milioni dello scorso anno ai 13 milioni e mezzo di quest’anno, quasi cinque milioni in meno che per Enna sono tanti,anzi troppo . “Si continua ad elaborare con gli uffici il bilancio – dichiara il sindaco Paolo Garofalo – ma i dati che vengono fuori non sono esaltanti, si prevede un aumento della pressione fiscale. Ci siamo promessi con l’assessore Di Gangi di effettuare un taglio delle spese almeno del 10 per cento, e questo significa meno servizi con l’obiettivo di alleggerire la manovra fiscale e si sta pensando di applicare tasse che siano coerenti con il reddito percepito e non per il numero di persone che vi abitano. Nella sostanza si vuole unire la questione abitativa con l’addizionale Irpef, ma non sarà facile”. Il bilancio consuntivo 2011 non ha alcun avanzo di amministrazione, e di contro i tagli sono troppi e debilitanti. Qui è necessario, come dice il presidente Napoletano , incrementare la lotta all’evasione fiscale ma abbiamo bisogno della collaborazione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Ci sono le fasce di povertà che aumentano di giorno in giorno, siamo già al 22 per cento, il lavoro manca specie quello giovanile; c’è in aumento anche su iniziative di associazioni come la Cna del banco alimentare per soddisfare le numerose famiglie che ne hanno bisogno”.
L’assessore Vittorio Di Gangi con i suoi collaboratori da mesi ci sta lavorando con certosina pazienza, si vuole arrivare ad un bilancio che abbia entrate certe ed uscite ancora più certe con pagamenti certi . “Di stanziamenti della Regione e dello Stato è difficile averne, si spera sempre – dichiara Vittorio Di Gangi – I tributi sono scesi degli 8 milioni e mezzo del 2011, tutto è nelle mani dell’Imu che ora si dovrebbe pagare in tre rate, in attesa di chiarimenti dal Parlamento. Per avere soldi dobbiamo puntare al reddito dei cittadini, per cui chi ha di più deve pagare di più. Il comune è costretto ad alzare il livello della quota con l’Ici che rimane al 7 per mille, bisogna pagare occupazione del suolo, delle tabelle pubblicitarie, ricavare dei soldi dalla vendita del patrimonio comunale a cominciare dalle case popolari . La Tarsu la dovranno pagare tutti a cominciare da uffici e banche, mentre i meno abbienti avranno un diminuzione delle bollette del 10 per cento”.