Enna. Dal punto di vista politico, l’assemblea regionale del Pd del 27 maggio scorso dove si doveva votare la sfiducia al segretario Giuseppe Lupo, poi ritirata, ha lasciato sul campo non solo morti e feriti, ma probabilmente anche macerie giudiziarie. Come si ricorderà, un cavillo tecnico non avrebbe consentito ai deputati regionali Salvatore Termine ed Elio Galvagno di esprimere il proprio voto sulla mozione di sfiducia perchè non figurano tesserati in uno dei due circoli di Enna pur avendo fatto l’iscrizione online e versato alle casse del partito regionale qualcosa come 120 mila euro.
“Porterò il responsabile, il legale rappresentante del partito, cioè il segretario regionale, in tribunale in cui lo citerò per danni all’immagine”. Determinatissimo, nella sua esposizione dei fatti nel corso di una conferenza stampa, Salvatore Termine, secondo il quale gli “è stato negato uno status” nonostante abbia versato in questi anni con regolari bonifici ai sensi dell’art. 4 dello Statuto al partito e al gruppo le quote statutariamente definite. Termine, che assieme a Galvagno con una lettera firmata ha avuto espresso la solidarietà di 23 parlamentari regionali Pd su 26, al di là delle teatrali interpretazioni del segretario regionale, sostiene:
“Io ufficialmente sono nel gruppo Pd, così come figuro in tutte le carte ufficiali, eppure lui –riferendosi a Lupo- sostenzialmente mi ha negato la delega per votare perchè dice che non ero in possesso di una tessera. Detto questo voglio aggiungere una cosa per me fondamentale: in questa vicenda non ho mai citato nessuno di Enna perchè non ho partecipato al congresso provinciale (non riconosciuto da Termine e Galvagno), quindi non so chi è stato eletto tesoriere e non voglio entrare nel merito anche perchè c’è un contenzioso mai sciolto per il quale mai nessuno ha assunto una decisione sia a livello regionale che nazionale. Quindi, non avendo partecipato al sistema di rappresentanza di questo partito non ho mai citato nè il segretario provinciale nè il tesoriere”.
Giacomo Lisacchi


Copia della lettera di solidarietà firmata da 23 parlamentari del PD


Un fiume in piena il deputato regionale Salvatore Termine per cercare di chiarire la sua posizione i suoi contrasti con il segretario regionale, Giuseppe Lupo, e con il Partito Democratico provinciale. “Sono addolorato per questa situazione – ha dichiarato Salvatore Termine – ho sempre combattuto per affermare un’idea; sono stato eletto prima nei Ds e poi nel PD; intanto chiarire, ricorrendo in tribunale la questione dei versamenti, che sono stati effettuati sempre sia da me che da Elio Galvagno, perché voglio avere giustizia; c‘è un danno alla mia immagine. Mi sono dimesso da vice presidente della commissione verifica poteri, rimango in commissione. Salvatore Termine sostiene che ad Enna non si conoscono i regolamenti, sono voluti entrare a gamba tesa per farci male; il tesoriere (Gianfranco Gravina) dovrebbe presentare l’estratto conto. “Ho sempre difeso le mie idee – prosegue Salvatore Termine – Nel 1996 mi sono dimesso da presidente della Provincia e da consigliere provinciale; rimango come idea all’interno del PD. Tutto questo nasce dalla candidatura a sindaco di Enna, poi dalla esclusione del gruppo di Primavera Democratica nella composizione della giunta, da lì sono partiti i contrasti che ancora dividono le due anime del PD e di cui oggi si sta tentando una difficile ricucitura”. Salvatore Termine no ne par la ma potrebbe non presentarsi alle prossime elezioni regionali.

Scheda On. Salvatore Termine
Dati XV Legislatura
Eletto nella lista: PD
Collegio: Enna, con voti 7.940 di preferenza su 29.517 di lista (26,90%)
Iscritto al gruppo: Partito Democratico
Attività Parlamentare (primo firmatario)
Disegni di Legge [1]
Interrogazioni Parlamentari [5]
Interpellanze Parlamentari [1]
Ordini del giorno [1]
Attività Parlamentare (cofirmatario)
Disegni di Legge [65]
Interrogazioni Parlamentari [30]
Interpellanze Parlamentari [2]
Mozioni [34]
Ordini del giorno [54]