Spending review. Da Troina iniziativa sulla ridefinizione delle province

Troina. La necessità di ridurre la spesa pubblica, che il Governo Monti propone per evitare un’ulteriore aggravio dell’iva, ha riportato alla ribalta la questione dell’accorpamento delle Province italiane che dovrebbero passare dalle attuali 107 a 61. L’accorpamento, e non più la soppressione come era stato previsto nel decreto “Salva Italia”, perché si prevede che la Corte Costituzionale andando ad esaminare i ricorsi mossi dagli enti locali, quasi sicuramente boccerà il decreto, riportando le Province allo stadio iniziale.
Per questo motivo il ministro Patroni Griffi ha ripescato parte dei criteri contenuti in una vecchia proposta del ex Ministro Calderoli, ovvero far sopravvivere solo le province che soddisfino due di tre requisiti: superficie di almeno 3000 km quadrati, popolazione non inferiore a 350.000 abitanti e almeno 50 comuni presenti nel territorio.
A tal proposito si è mosso il consigliere Alfio Giachino (nella foto), capogruppo del PD, convocando una seduta del Consiglio Comunale che presenti tra gli ordini del giorno da trattare quello di valutare l’eventuale ridefinizione della composizione delle Province della Regione Sicilia, e sulle opportune iniziative da intraprendere affinché il comune di Troina possa “monitorare l’evoluzione della vicenda, come si legge sulla proposta, e parallelamente vagliare l’opportunità, in caso di paventato accorpamento con Caltanissetta, di chiedere l’inserimento in contesti provinciali più congeniali al nostro comune”.
“Anche se ancora non è in atto nessun provvedimento specifico, afferma il Consigliere Giachino, e anche se come sostiene una fondata scuola di pensiero, i provvedimenti tesi a riformare gli enti locali in Sicilia sono di esclusiva competenza dell’ARS, non è assolutamente prematuro cominciare a ragionare sul destino dell’Ente Provincia. Bisogna cominciare a farlo ora, continua Giachino, per essere attrezzati dal punto di vista delle iniziative da intraprendere nel caso di accorpamenti anomali. Anche da questo passa lo sviluppo del nostro territorio. Penso che una classe dirigente accorta debba provare a guidare l’evoluzione degli eventi e non a subirne gli effetti. Un’abolizione delle province metterebbe tutti i comuni sullo stesso piano, ma una ridefinizione della geografia delle province e un nostro accorpamento a Caltanisetta potrebbe, e sottolineo potrebbe, determinare un’ulteriore emarginazione del nostro territorio. Ho sempre pensato al Consiglio Comunale come il luogo in cui tutte le discussioni riguardanti la nostra comunità debbano avere cittadinanza, aprire ora una fase di discussione, in attesa di un’imminente evoluzione del quadro normativo, non può che essere in ogni caso utile e proficuo”.

Sandra La Fico