Anche Troina parteciperà al No Muos

Anche Troina parteciperà all’evento che si terrà sabato 6 ottobre a Niscemi contro la costruzione del Muos, l’ultima delle 4 stazioni satellitari, che permetterà alle Forze Armate USA di tenere contatti con tutte le proprie unità militari sul pianeta. Ad organizzare l’iniziativa di Troina, il Consigliere Fabio Siciliano (PdCI), che già lo scorso luglio aveva sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale una mozione per bloccare la costruzione del Muos a Niscemi.
“Da Troina partirà una rappresentanza composta da alcuni membri del nostro Partito, dice Fabio Siciliano, ed alcuni volontari di Legambiente, anche se l’invito è rivolto a tutti. È importante prendere parte a questa iniziativa, perché senza accorgercene stiamo permettendo alle Forze Armate Americane di utilizzarci, non solo per scopi militari, qui c’è a rischio la salute di tutti i siciliani e noi dobbiamo tutelare i nostri cittadini”.
La notizia della costruzione di quest’antenna a Niscemi, in effetti, è circolata pochissimo attraverso gli organi di stampa, questo perché l’opera era coperta da segreto militare. Ciò ha permesso, non solo di lasciare all’oscuro della notizia i siciliani, ma di far entrare negli appalti ditte già nel mirino dei magistrati per i rapporti con Cosa Nostra.
“Per quanto riguarda i rischi sulla salute, come si legge sulla mozione del Consigliere Siciliano, molti studi recenti oggi dimostrano una stretta correlazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e la crescita sensibile di effetti tumorali e cancerogeni, prova empirica può essere la forte crescita di tali malformazioni che si registra nell’area in questione. E ancora si legge, l’ubicazione della stazione Muos è stata spostata dalla piana di Catania, in territorio appartenente al Comune di Lentini, per la vicinanza alla base militare di Sigonella poiché si teme a causa delle frequenze emesse, il pericolo di innesco degli ordigni militari a detonazione e di interferenza nei confronti delle istallazioni esistenti e del traffico aereo di Fontanarossa, nonché del nascente aeroporto di Comiso”.
Ovviamente, sul caso erano stati già approntati studi sull’impatto che quest’opera avrebbe avuto sul territorio siciliano, per questo non si riesce a capire come e chi abbia dato le autorizzazioni a procedere. Per non parlare del fatto che l’America sta facendo diventare la Sicilia la propria piattaforma militare, e che a quanto pare, i nostri politici lo stanno permettendo.
Ma gli americani non avevano liberato l’Italia?

Sandra La Fico