Catenanuova: una targa a ricordo della 39enne Nuccia Garofano, donatrice d’organi

Catenanuova. Ancora un ricordo da trasmettere alle nuove generazioni per l’amministrazione Biondi. Stamani, la manifestazione per ricordare la 39enne Nuccia Garofano, scomparsa prematuramente il 10 giugno del 2010, una targa a ricordo collocata nella sala convegni del Centro anziani con la scritta Nuccia Garofano, che in punto di morte donò gli organi dando agli altri la possibilità di continuare a vivere”. Merita tutto il riconoscimento, per essere stata semplice ma impegnata nel proprio lavoro a supporto della famiglia, e poi quel donare, in punto di morte, i suoi organi ad altri consentendo a 6 persone di continuare a vivere e per essere l’unica catenanuovese a donare agli altri un senso alla loro vita. Di riflesso, altri catenanuovesi hanno ricevuto organi che continuano a battere da altri cuori, ma per tutti, il toccante saluto del giovane assessore Graziano Catania, del responsabile provinciale al territorio Turi Zinna, del neo dirigente dell’istituto comprensivo “E .Fermi”, prof. Agata Rainieri, nel trittico declamato che lega assieme la famiglia, la scuola e le istituzioni, nel rispetto delle regole e poi del sindaco Biondi, che intitolando targhe e scoprendo busti a persone che si sono distinte nel sociale e nella storia, sta consegnando alla Catenanuova del futuro, quelli che sono gli avvenimenti di oggi. Il momento religioso, con la messa e la successiva benedizione del parroco Natalino Bellone, è stato significativo ed accolto con molta commozione. Presente la Misericordia, il comandante della stazione carabinieri di Catenanuova, luogotenente Patrizio Portera, la Polstrada con il comndante Franco Mondo e Salvatore Damiano, della P.M Gaetano Indelicato Il vicesindaco Laura Colica e l’ass. Santo Privitera. Commovente la riflessione finale del padre di Nuccia, Salvatore Garofano, che nel ringraziare gli intervenuti, ha anche voluto rimarcare l’assenza sia nella presenza che nel contatto, di quei destinatari degli organi di Nuccia, ad eccezione di un giovane centuripino: “Avrei voluto sentire battere il cuore di mia figlia, oppure guardare gli occhi della mia Nuccia ed invece con grande rammarico devo dire che questi trapiantati sono per noi degli illustri sconosciuti, pazienza, vuol dire che questa è la vita e la dobbiamo vivere. La mia gioia è ora veder crescere il mio nipotino con l’affetto di tutti noi che abbiamo il senso della famiglia e la sua gioia è la nostra felicità”.

Carmelo Di Marco