Troina. Protesta per l’abbatimento di alberi e di piante da fiori

Troina. Ad Antonio Calabrese non è piaciuto quel taglio di pochi alberi e di piante da fiori (roseto ed oleandro) in un piccolo appezzamento di terreno tra via Posterna e la via Umberto per spostare verso la via Umberto il muro di sostegno di un tratto della via Posterna. Ha preso carta e penna ed ha scritto, anche in nome degli abitanti della zona, all’arch. Carla Mancuso della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Enna per sollecitarla ad intervenire per rimediare a quello che lui considera «uno scempio subito dal paesaggio».
L’arch. Mancuso è responsabile dei beni paesistici, naturali e naturalistici della soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Enna. Ma che cosa è accaduto in questo tratto di via Posterna, che un piccolo appezzamento di terreno separa dal tratto di via Umberto compreso tra i numeri civici dal 212 al 228? È accaduto che durante i lavori di sistemazione della rete fognaria ed idrica e del rifacimento del manto stradale della via Posterna crollasse parzialmente la parte superiore del muro di contenimento in pietra, mentre il camion utilizzato per portare via il materiale di risulta faceva delle manovre. Il progetto dei lavori, a questo punto, doveva essere modificato in parte. La variante del progetto prevedeva la demolizione di quello che rimaneva del muro in pietra e la costruzione di un sostegno in cemento armato spostato verso la via Umberto eliminando lo spazio tra le due strade sistemato a verde. La via Posterna, nel tratto iniziale dall’innesto con la via Umberto, si è allarga di qualche metro, ma questo ha comportato il taglio dei 4 alberi ed altre piante di fiori di cui si lamenta Calabrese che ha scritto alla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Enna, perché, a suo avviso, la via Posterna ricade nella zona su cui insiste il vincolo paesaggistico perciò il muro si dovrebbe ricostruire in pietra e nello stesso posto com’era prima. Per il tecnico responsabile del Comune, geom. Aldo Giachino, non ci sono soluzioni alternative alla costruzione del nuovo muro più spostato a valle perché «il vecchio muro di contenimento era in pietrame di antica fattura ad un solo paramento a secco, che non dava alcuna sicurezza dal punto di vista statico». Il geom. Giachino assicura inoltre che sul tratto di terreno interessato dall’intervento non c’è alcun vincolo paesistico.
Silvano Privitera