A Troina nasce la casa della solidarietà

Troina. Il progetto della “Casa della solidarietà dei giovani San Silvestro” ha ottenuto il riconoscimento dalla prefettura di Enna, diventando fondazione con personalità giuridica. Il progetto di recupero e reinserimento anche dei tossicodipendenti, promosso dall’assessore alle Politiche giovanili Eliana Chiavetta, è nato durante l’anno giubilare celebrato nel 2010 dalla Comunità troinese, in occasione dei 900 anni dalla nascita del patrono San Silvestro.
«Il fatto che una fondazione nasca dalla volontà di una giunta comunale – dice Chiavetta – che decide di ridursi la propria indennità per investire creando qualcosa che possa essere utile non solo alla comunità troinese ma che possa diventare punto di riferimento della nostra regione, è un fatto che non credo abbia precedenti o trovi altri esempi. In un momento in cui siamo sempre più abituati a sentire dire di una politica disonesta e ladrona questo sicuramente è un esempio di onestà e buona prassi. Abbiamo pensato sin da subito alla Casa della solidarietà, come una “struttura di transito” tra l’uscita di un percorso di recupero e l’inserimento in contesti lavorativi e sociali dei soggetti più fragili che necessitano di un maggiore aiuto per affrontare le ipocrisie e i pregiudizi di una società distratta e a volte cattiva, per provare a non far tornare indietro quanti con fatica hanno ricominciato a vivere».
Il capitale della fondazione è stato dunque costituito e si incrementa dalla riduzione dell’indennità di carica del sindaco Salvatore Costantino e degli assessori, ma anche da donazioni di associazioni e privati che condividono e credono nell’iniziativa nella speranza che ciò possa crescere sempre più. Il progetto che si intende realizzare è ambizioso non solo per la realizzazione dell’opera, ma perché vuole essere una delle risposte di carattere sociale alle esigenze dei cittadini e alle fasce deboli. E di solidarietà verso i più deboli c’è più bisogno oggi che ieri. L’attività della fondazione è destinata alle persone svantaggiate per qualunque motivo o causa, in modo permanente o temporaneo, compreso l’emarginazione derivante da forme di dipendenza, sempre al fine ultimo del loro pieno reinserimento socio-lavorativo, nel rispetto dei principi di libertà e dignità personale. In particolare, la fondazione opererà per favorire la preparazione e l’avviamento dei giovani al lavoro, l’istruzione degli stessi, sostenendo e innovando i servizi educativi, ponendo attenzione particolare alle politiche di prevenzione delle diverse forme di disagio giovanile e ai fenomeni di dispersione scolastica.
La fondazione lavorerà alla realizzazione di strutture insediative per attività economico-produttive e di servizi. Questo e tanto altro tra gli obiettivi, che attraverso i suoi organi già da un anno sta lavorando alacremente sia per il found raising, cercando partner importanti, ma anche attribuendo borse di studio e contributi a quelle realtà che di giovani si occupano, per valorizzare e sostenere le loro iniziative.
Sandra La Fico