Silvestro Sotera ha compiuto ieri 100 anni, festeggiamenti a Troina

Troina. Silvestro Sotera ha compiuto ieri 100 anni. E’ di buon ceppo familiare, la cui caratteristica è la longevità. Il fratello Giuseppe ha 104 anni. L’altro fratello, Salvatore, è scomparso, quando gli mancavano ancora 6 mesi per raggiungere il traguardo dei 100 anni. Nella sua casa in via Napoli Bracconeri a Scalforio, uno dei più antichi quartieri del paese, si sono dati appuntamento parenti ed amici per festeggiare il suo 100° compleanno. Silvestro Sotera ha due figli, che non vivono a Troina. La figlia vive in Francia, dove è emigrata con il marito tanti anni fa. Il figlio è emigrato tanti anni fa a Catania, dove vive con la famiglia. Con i figli, che per motivi di lavoro non abitano più a Troina, Silvestro Sotera mantiene ottimi rapporti. Da Troina non vuole andarsene perchè qui è nato e qui vuole vivere. Il suo non è un caso isolato. Troina è un paese dove vivono molti anziani, che hanno visto i loro figli emigrare per cercare lavoro nei paesi europei o in altre città italiane dove hanno messo radici. E’ un’emigrazione senza ritorno. E’ la nipote Maria Sotera, che vive a Troina, ad occuparsi di lui. Di cose ne ha da raccontare Silvestro Sotera, che conserva un’ottima memoria ed una straordinaria lucidità di mente. “Nel 1935 mi hanno chiamato per fare il militare e mi hanno mandato prima a Torino e subito dopo in Abissinia da dove sono tornato dopo 3 anni”, ci ha detto Silvestro Sotera. Nel 1940, quando l’Italia entra in guerra contro la Francia e l’Inghilterra, Sotera è richiamato alle armi e mandato subito a combattere. Gli è conferita la croce al merito di guerra. Nel 1943, durante l’invasione della Sicilia da parte delle forze alleate angloamericane, è catturato dagli inglesi che lo mandano come prigioniero prima in Algeria e poi in Inghilterra. “In Inghilterra sono stato trattato bene, potevo uscire per andare a lavorare. Gli inglesi trattavano bene i prigionieri di guerra”, ci ha raccontato Sotera. Nel 1946 ritorna a Troina, ma ci sta poco perché non si può vivere facendo il contadino che deve dare 3 quarti di prodotti della terra al proprietario e conservarne un quarto per sé. “Me n’andai a lavorare nelle vigne di Viagrande, ma quando iniziarono nel 1949 i lavori della diga Ancipa sono di nuovo tornato a Troina dove ci rimasi fino alla conclusione dei lavori nel 1953. Finita la diga Ancipa, sono andato lavorare a Catania come operaio edile per 18 anni”, ricorda Silvestro Sotera, che è poi tornato nel suo paese natale a godersi la pensione e vivere serenamente la vecchiaia.

Silvano Privitera