ENNA: SCALA MOBILE SI…. SCALA MOBILE NO …… SCALA MOBILE SI …… SCALA MOBILE NO…..

scale mobiliProviamo una certa meraviglia avendo saputo della firma del protocollo di intesa tra il Comune di Enna e Provincia Regionale di Enna per la riesumazione della mummia della scala mobile, già costata, senza realizzazione, parecchie decine di migliaia di euro.

Questo conferma la nostra ferma convinzione che in Sicilia tutto è pirandelliano, aleatorio, fumoso, effimero e mutevole, perfino l’immobilismo della realtà ennese. In Sicilia, forse, tutto può diventare “manciuglia” per usare un termine assai caro e al nostro nostro bene amato Presidente Crocetta, poiché, forse, il suo Assessorato e il suo governo adesso rendono possibile ciò che una volta era periglio per questa città, parola dell’ex Assesore Interlandi.

A noi che di geologia non ci occupiamo ma che abbiamo occhi aperti ed attenti non sembra che, improvvisamente, le condizioni geologiche di quell’area siano così fortemente cambiate da rendere possibile e realizzabile adesso ciò che era impossibile fino a qualche mese fa: con buona pace del dissesto idrogeologico che di questi tempi è sempre preoccupazione di costosi interventi di protezione civile però solo dopo che eventi falsamente naturali hanno devastato ampie zone del paese per la scarsa attenzione e gestione dell’incolumità pubblica ma con forte attenzione agli interessi economici.

Ma ad Enna è oramia abbondantemente risaputo che basta risanare una ex discarica, il cui substrato sempre “monnezza “ rimane, per arrivare a declassare tutto e tutti. Miracoli di questa provincia.

Ma quando il Genio Civile di Enna diede parere negativo a quell’insostenibile, costoso e perdippiù ingestibile progetto di scala mobile, specie in tempi di crisi della finanza locale costretta continuamente a vessare i cittadini pur di quadrare i bilanci, la situazione non era forse la stessa di oggi poiché quei “lavori” di consolidamento ci pare ricordare erano stati anche a quel tempo realizzati?

Ci domandiamo, adesso, perché qualcuno non intervenne allora per denunciare l’abuso di potere del responsabile di quell’ufficio regionale che fece perdere il finanziamento?

Sbagliò l’allora ingegnere capo del Genio civile o sbagliano adesso zelanti dirigenti di quell’assessorato regionale che, in questo modo, pare che si vogliano cambiare le carte in tavola? Qualcuno dice che il Comune abbia riferito di aver fatto opere di consolidamento che adesso rendono realizzabile un faraonico progetto che permetterà agli ennesi di raggiungere in “soli” 35 minuti (attenti al tempo, se ricordiamo bene), a piedi, Enna bassa da Enna alta e viceversa.

Ma tali opere erano previste pure allora. Il corpo dell’ex discarica, anche se consolidato, sempre in un’area poco stabile geologicamente si trova: oggi come allora.

Permetteteci di porre alcune domande, sperando di avere risposte:

1) Chi ha riesumato adesso il progetto di una insostenibile scala mobile quando è stato definitivamente sepolto dal Genio Civile di Enna e dall’Assessorato Regionale?

2) Se vi sono euro da spendere perché non si utilizzano in una maniera migliore?

3) Chi ha devincolato prima il Torcicoda che rappresenta un pericolo sempre in agguato per le aree a valle di Enna Bassa e adesso si è continuato pure col devincolo delle previsioni del Piano di Assetto Idrogeologico?

4) Quali nuove serie e approfondite motivazioni ed analisi stanno alla base del cambio di “opinione” da parte della Regione nell’aver declassato un’area fortemente dissestata e fragile?

5) I tecnici del Genio Civile di Enna che conoscono la furia delle acque, adesso, si sentiranno tranquilli e sicuri nel poter esprimere un parere positivo per un’opera che non apporterà alcun beneficio in rapporto agli esorbitanti costi di realizzazione e di gestione pur nella sostanziale invarianza dell’area e delle condizioni di pericolo della stessa?

6) Ma le province non dovevano chiudere col 31 dicembre e, in vista della loro liquidazione, come mai continuano ad assumere impegni oltre il tempo segnato per la loro esistenza?

7) Sono così totalmente cambiate le condizioni di pericolosità morfologica, idrogeologica e della stabilità di quel versante che hanno trasformato alla Regione quello che prima era un diniego assoluto in una condizione favorevole pur nella stessa identica situazione, fatta salva la realizzazione (c’era anche allora) di piccole opere di consolidamento dell’area dell’ex monnezzaio del Pisciotto?

8) Il Consiglieri comunali di Enna, essendo ancora adesso l’unico organo democraticamente rappresentato, si sentono sicuri di condividere questa scelta o avrebbero potuto scegliere, se nelle loro possibilità, altre soluzioni magari meno costose, tecnicamente più valide e, forse, più consoni a questa città? Perché tacciono?

9) Sono state studiate altre soluzioni più economiche e sicure?

10) Ma ad Enna 70 milioni si trovano con tanta facilità e siamo sicuri che gli appetiti mafiosi possano restare lontani?

Sentiremo presto la solita litania che siamo contro lo sviluppo di questa città.

Siamo solo per ricordare ai tanti e agli “illustri” vicini e lontani assenti che un tal modo di operare rende poco credibili le istituzioni, soprattutto, quando nella permanenza delle identiche condizioni fisiche, assistiamo a cambiamenti improvvisi e privi di qualsiasi serio fondamento.

Ci meravigliamo di queste altalenanti opinioni tecniche e vorremmo vedere corposi, approfonditi studi e simulazioni che ci possano convincere del contrario, in maniera tale da poter sempre affermare che la buona tecnica è sempre al di sopra delle cattive scelte politiche.

Marco De Marchis

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