Enna. Commissione liquidazione Ato preannuncia azione di responsabilità per temuto danno di circa 600 mila euro

spazzatura b1Una relazione della commissione di liquidazione dell’Ato EnnaEuno, i commercialisti Antonino Nicolosi e Fabio Ginevra, presentata all’assemblea dei sindaci, mette in risalto una gestione molto ballerina con aggravi di spese per l’Ato. La relazione è un atto dovuto, che spinge a promuovere nei confronti del precedente Collegio di Liquidazione, (Interlicchia e Sutera) l’azione di responsabilità per temuto danno alla società, un danno che ammonterebbe a circa 600 mila euro. Ma non è solo questo perché si parla di debiti per 100 milioni di euro, di una denuncia di redditi presentata in ritardo con aggravio di costi, ci sono in corso altre azioni ed altre denunce. Si parla anche di incarichi legali, incarichi a società private, forniture di beni e servizi, camion fermi in officina da un anno ed camion presi in locazione. Nella relazione viene sottolineato anche che il dott. Giovanni Interlicchia aveva accettato la carica di revisore unico della Società Ennaeuno e sette mesi dopo si dimetteva da tale carica per accettare, contestualmente, quella di Presidente del Collegio di liquidazione, dichiarando che non esistevano, a suo carico, cause di incompatibilità. Inoltre il collegio ha presentato con ritardo la dichiarazione dei redditi modello unico società di capitali del 2013 per l’anno d’imposta 2012, a maggio del 2012 emetteva fatture per ribaltamento dell’intero costo del servizio ai Comuni soci per gli anni 2009-2010-2011-2012, delibera approvata con l’assenza del collegio sindacale. A marzo di quest’anno il dottor dava disposizione al dirigente ed al funzionario del reparto ragioneria di emettere, “essendo maturato per l’anno 2012 un credito Iva pari ad euro 1.251.392,46”, le fatture deliberate in modo irregolare per l’assenza del Collegio Sindacale, nel Collegio di Liquidazione del 27/05/2013, però, con data retroattiva, ossia al 31/12/2012 per un ammontare di euro 26.541.880,90 comprensivi di Iva. Le fatture emesse non venivano inviate ai Comuni, su disposizione dello stesso Presidente, ma venivano, però contabilizzate ed utilizzate nel modello unico al fine di azzerare il credito Iva, che l’Ente avrebbe visto disconosciuto a causa della omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. La commissione attuale sostiene che esistono forti motivi di incompatibilità sulla nomina del dott. Giovanni Interlicchia, in quanto un revisore non può divenire amministratore o liquidatore della stessa società se non siano decorsi almeno due anni dalle dimissioni. La omessa presentazione della dichiarazione fiscale ha comportato una sanzione dal 120 al 240 per cento della imposta dovuta, mentre se vi è un credito nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria, tale credito, in presenza di una dichiarazione dei redditi omessa, non viene riconosciuto dalla Amministrazione Finanziaria e quindi, non può essere portato in compensazione o chiesto a rimborso. Il credito vantato nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria, l’attuale Collegio di Liquidazione, dovrà inserirlo nella dichiarazione dei redditi di quest’anno. L’omessa presentazione della dichiarazione comporterà, con certezza, l’avvio di un accertamento fiscale da parte della Agenzia delle Entrate e/o della Guardia di Finanza. Sulla base di queste considerazioni il Collegio di Liquidazione chiede all’assemblea dei soci di esperire azione di responsabilità nei confronti dell’ex Collegio di Liquidazione per gli atti di mala gestio fin qui esposti che hanno causato presunti danni erariali quantificabili in euro 600.000 circa nei confronti della società. Il Collegio di liquidazione, per legge, deve trasmettere il presente documento agli organismi competenti per le valutazioni del caso.

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