DG Asp Enna ha illustrato la sua “mission”

Fidelio Giovanna (2)Enna. Giovanna Fidelio, ragusana di 55 anni, manager dell’Asp 4 di Enna ha incontrato i rappresentanti della stampa. Un incontro -curato dalla dott. Santarelli- che è servito ad evidenziare le tante problematiche che travagliano la sanità ennese.
Integrazione socio-sanitaria, minori ricoveri, rispetto degli operatori sanitari, una cultura sanitaria diversa, ottimizzazione dei costi e squadra. Sono questi i concetti più utilizzati dalla neo manager dell’Asp di Enna, Giovanna Fidelio.
Nelle sue parole c’è la consapevolezza che ha iniziato a svolgere un incarico che richiederà pazienza e tempo ed è anche per questo che ha deciso di prendere casa ad Enna: «Non sono attrezzata per i miracoli ma mi sono trasferita qui perchè questa fase conoscitiva è importante per la programmazione» ha subito detto il direttore generale dell’Asp ammettendo che è necessaria, oltre che fondamentale, un’apertura al sociale: «Sono attenta all’integrazione socio-sanitaria, ne sento la necessità perchè l’ho vissuta».
Allo stesso tempo in questi primi passi da manager ha avuto modo di percepire che «fino ad oggi c’è stata una politica ospedaliero-centrica» ed ha riconosciuto che i pronto soccorso sono spesso intasati. Bisogna quindi preparare i cittadini alle attività territoriali: «Ho visto tanta lentezza, è poco vivace ma se fatta bene questa buona attività permetterebbe di avere minori ricoveri». Il che tradotto significa tempi più celeri per i casi più gravi, ma anche risparmi economici.
La riduzione della spesa è un altro tema caro alla manager della sanità ennese che ha però detto: «Ciò non significa risparmiare sulla pelle degli ammalati ma ottimizzare i costi laddove ci sono degli sprechi». Parole che vanno a nozze con l’input dato dall’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, che ne ha fatto un cavallo di battaglia, insieme al presidente della Regione Rosario Crocetta.
La dott. Fidelio ha poi dribblato bene le domande sul passato dell’Asp ennese considerato che i predecessori non hanno eccelso: «Non colpevolizziamo le singole persone, è il sistema che incide». Ecco perchè ha più volte parlato di squadra: «Non è solo quella della direzione aziendale (secondo dribbling sul nome del direttore sanitario ndr) ma di tutta l’azienda e vedo che ancora non c’è molto collegamento tra le varie strutture. Non devono esserci orticelli personali da coltivare».
Qui si inserisce quel “cambio di cultura” richiesto dalla Fidelio che ha anche ammesso come “molti non hanno ancora il senso di appartenenza aziendale” e riconosciuto la necessità che «chi sta al front-office deve avere la capacità di comunicare, bisogna stare attenti all’educazione e alla formazione dell’individuo e cambiare gli atteggiamenti sbagliati nei confronti dell’assistito». Un appello, insomma, a chi opera nel mondo della sanità verso cui spezza anche una lancia «È primaria la tutela della salute dei cittadini ma anche il rispetto degli operatori sanitari».
In questi appena dieci giorni di servizio il direttore generale ha già incontrato i suoi collaboratori, la conferenza dei sindaci e visitato gli ospedali di Enna e Leonforte. Nel capoluogo oltre alle criticità ha avuto modo di scoprire delle eccellenze (attraverso la testimonianza di un cittadino che da Mirabella Imbaccari ha preferito farsi curare ad Enna per la fiducia nello staff medico). In generale ha notato «delle criticità organizzative e dei problemi strutturali di poco conto che si possono superare». Le idee, dunque, sembrano esserci così come la volontà a risolvere alcune criticità ma è sottinteso che la prova del nove saranno i fatti e tra questi c’è anche l’apertura del Centro di riabilitazione di Pergusa, un polo che può essere d’eccellenza regionale, che la manager visiterà presto nella volontà di farlo ufficialmente partire.
«Bisogna garantire l’assistenza sanitaria a tutti e nel migliore dei modi, tutto deve essere fatto nell’interesse dell’assistito, oltre ad attivare al massimo l’integrazione socio-sanitaria che potrebbe essere una soluzione per evitare carichi eccessivi di lavoro al pronto soccorso. Qualità delle prestazione e sicurezza sarà il mio impegno in questi tre anni di incarico nella gestione della sanità ennese». La dott. Fidelio ha già visitato l’ospedale Umberto I e quello di Leonforte, ed ha pure partecipato alla conferenza dei sindaci ennesi avente per oggetto il Piano sanitario. Ieri la dott. Fidelio ha evidenziato che «all’interno della sanità ennese c’è scarsa attività territoriale per le esigenze sanitarie dei cittadini, che c’è stato un commissariamento che è durato troppo, una viabilità provinciale che è drammatica e che la prima cosa da fare è inculcare al personale che la tutela della salute del cittadino deve essere al primo posto, così come l’attività del Pronto Soccorso, reparto maggiormente criticato, è da rivedere. Ovviamente la dott. Fidelio ha parlato di un incontro più avanti quando si sarà resa conto di quella che è la situazione dei quattro ospedali, dei vari reparti ed ha anche accentuato il fatto che mancano dei collegamenti tra i vari reparti, quando invece è necessario “fare squadra” per ottenere dei risultati validi, organizzare dei corsi di formazione per migliorare il senso di appartenenza aziendale e così avere la possibilità di raggiungere obiettivi di un certo rilievo.
È stato evidenziato che l’Azienda sanitaria ha una struttura, in contrada Pollicarini che il recente Piano sanitario regionale ha già inserito come Centro di riabilitazione interprovinciale, ultimato da circa tre anni ma sinora chiuso perché manca l’arredamento e ci vogliono un milione ed ottocento mila euro per completarlo, ma sino a questo momento l’Asp non ha anticipato i soldi e l’Assessorato nicchia. Si è anche parlato del Centro diurno di Alzheimer, diretto dal dott. Claudio Millia, che ha l’aiuto di personale dell’Aima e che avrebbe dovuto essere potenziato in quanto si tratta di uno dei centri più avanti in Sicilia, invece non è stato aiutato nella crescita e nel numero dei servizi resi ai pazienti, nonostante il personale fosse stato promesso più personale specializzato. La dott. Fidelio ha confermato che per migliorare la diagnosi, la terapia e la riabilitazione di questi pazienti particolari è stata deliberata la costituzione di un’Unità di Valutazione Alzheimer che possa garantire a tutti i pazienti della provincia di ricevere un intervento appropriato, efficace ed efficiente. Sono stati evidenziati le negatività del reparto di Radiologia, ma è chiaro che sui problemi dei reparti ancora c’è da aspettare.